mimportanasega
Oh, well, whatever, nevermind!
6 giugno 2021
Da solo
14 dicembre 2020
14 dicembre 2020
Esattamente quattro anni fa
le nostre vite erano distrutte
sfatte
come tutte quelle promesse fatte
invano
a noi stessi
che indefessi
continuavamo a trascinarci
in un passato
ormai demolito ormai frantumato
in un tempo completamente sbagliato,
incagliato in mezzo ad un vivere tra i sogni ed il reale
che puntualmente tornava a ferirci,
a farci del male.
Ma noi,
riparati dietro al nostro immaginare
al nostro vagheggiare disilluso
come in uso,
ci nascondevamo sempre dietro ad uno scherzo dietro ad un sorriso.
Oggi però
sul tuo viso,
si scorge, un piccolo frammento avanzato
da tutti quei sogni
ormai non più soltanto nella nostra testa...
E di quella tempesta
rimane solo un brutto ricordo
e noi due a bordo
l'uno dell'altro
oggi
abbiamo creato un mondo
che,
nonostante ci si giri in tondo
un nome
prima o poi glielo daremo
e allora ricominceremo
di nuovo a credere
ad un sogno vero...
un sogno reale
un sogno nostro.
un sogno speciale.
30 aprile 2020
Mal'aria
il presente è presente,
in ogni istante,
in ogni momento,
stanco,
di vivere
di continuare,
di combattere,
contro un errore,
uno sbaglio enorme,
come il sole,
che brucia le mani
e la gola,
in un pianto profondo,
che ti avvicina a Dio,
tanto da guardarlo negli occhi,
e domandargli una spiegazione,
domandargli una risposta
o un aiuto,
che in fondo,
è quello che ti serve,
per continuare
a vivere
a continuare,
a combattere.
Sei solo,
nell'universo intero,
forse è questa la depressione?
Sognare di tuffarsi nel Lambro,
e smettere di nuotare immediatamente,
mentre,
cerchi di capire cos'altro puoi fare,
o dire,
mentre cerchi di non piangere,
pensando ad altro,
distogliendo lo sguardo,
dai pensieri taglienti,
che trafiggono,
la memoria,
fatta di diapositive nitide,
troppo nitide,
per non soffrire,
per non ferire,
per non sognare di smettere,
di vivere,
di continuare,
di combattere.
30 maggio 2019
Triste
senza il presente di averti accanto,
di averti per sempre
in ogni istante,
che non tornerà mai più
e che mai più potrò riavere...
Nei ricordi mai creati,
mai vissuti,
perchè mai avuti...
Morirò triste per questo.
Già lo so che morirò...
perchè già muoio un po'.
10 marzo 2019
10 marzo 2019
quello che non ho mai avuto.
Avrei voluto dare a te
tutto quello che avrei potuto.
Oltre il cuore,
oltre i nervi e i legamenti.
Ma il destino è un assassino
e ti ruba i progetti,
prendendoti a calci in faccia,
una domenica pomeriggio.
28 febbraio 2019
Tempo
invece è oggi,
che sfoggi il tuo sorriso,
beffardo,
su di me
che non ho mai saputo accoglierti,
crederti,
a tutto quello che mi promettevi,
a tutto quello che mi sussurravi,
ad un orecchio
che forse mai ha davvero ascoltato,
impegnato com'era,
ad ascoltare le sirene
del proprio ego.
Non lo nego:
ho solo pensato a difendermi
a rinchiudermi e a scappare,
per raggiungere,
per ghermire,
quello che sempre ho temuto di afferrare:
una felicità.
Sempre flebile,
mai presente,
perchè futura,
sempre distante,
perchè in arrivo,
su un binario morto,
a ragione o torto,
però sei passato,
veloce,
come il vento,
fuggevole come sempre,
sei stato:
amato e odiato,
al tempo stesso,
con tutto me stesso,
ho cercato di afferrarti spesso,
ma lo capisci dopo,
con gli anni,
che non c'è modo,
che tutto va perso,
disperso,
come ceneri nel mare,
impegnato a sognare,
fin da bambino,
ti ho smarrito,
ti ho sprecato
e adesso non so più che fare:
consapevole che tutto ciò ch'è stato,
non lo potrò mai più avere.
6 gennaio 2019
Ad maiora
di lacerazioni
e di affanni,
ti condanni
per sempre
ad essere un altro...
Ad maiora,
in un'ora,
la tua vita cambia sponda,
gronda,
la tua fronte,
anche se fuori fa un freddo cane...
Da solo,
in mezzo alla strada,
guarda come mi hai ridotto...
Tu,
che hai distrutto,
una vita, in un'ora...
Ad maiora,
in un'ora, ti ho spedito a fanculo,
per sempre
la mia mente
ti ha cancellato,
seppellito,
trasmesso in un oblio,
di una memoria
che due anni dopo
rivanga e spranga
una porta,
dietro la quale,
chiude,
un incubo,
saturo di lamenti
e di percosse,
in poche mosse
mi sono divincolato,
scappato,
fuggito,
per sempre,
per mai più tornare
per mai più rivangare
la mia memoria...
Ad maiora.
Qua finisce,
questa storia.
7 settembre 2018
13 settembre
26 agosto 2018
Carne fresca
non guardare mai giù,
perchè sei ciò che vedi,
se c'è un senso sei tu...
E tutto è tranquillo,
intorno a te.
Sei carne fresca,
non so dirti perchè.
Ma è dentro te che sei solo,
è dentro te che sei re...
Tutto è calmo
intorno a te,
tutto è calmo
intorno a me.
(Manuel Agnelli)
24 dicembre 2017
Merry Xmas
gli uni agli altri,
formando catene,
formando storie,
fatte di memorie,
fatte di piccoli momenti,
ma potenti,
talmente tanto,
da realizzare nei nostri occhi,
solchi permanenti,
creando istanti,
fotogrammi,
che per quanto distanti,
nel tempo,
rimangono impressi,
scolpiti,
sulle nostre mani,
nella nostra mente...
Indelebile,
come l'inchiostro sulla pelle,
tu,
ormai,
sei un tatuaggio,
sulla mia.
14 dicembre 2017
14 dicembre 2017
un giorno,
sono morto,
poi risorto...
Tra le tue braccia,
che mi hanno accolto,
raccolto,
dall'angolo,
dal baratro...
Caduto,
frantumato,
come un vetro,
infranto,
in mille pezzi...
E a pezzi,
mi hai racimolato,
ospitato,
ricevuto,
accettato,
scaldato,
e offerto riparo...
Tu ci sei stata,
quando non avevo più niente,
quando quel niente mi ha avvolto,
mi ha stretto alla gola,
mi ha travolto
e mi ha lasciato,
solo...
Tu ci sei stata
e ti sei presa:
il mio pianto,
il mio dolore,
il mio lamento...
Senza chiedermi niente,
ci sei stata
e sei rimasta,
accanto,
a me,
facendomi scudo,
proteggendomi,
sostenendomi,
abbracciandomi
ed infine,
salvandomi.
30 settembre 2017
Don't come back september
contorta,
la mia vita si sposta,
si muove,
in continuazione,
un alone,
sullo specchio dei miei desideri,
che,
come ieri,
rallenta i miei pensieri,
fino a fermarli,
a ricordare,
per poi proiettare,
cortometraggi già visti,
imparati a memoria,
di un settembre senza storia,
apparentemente vuoto,
di un pieno ignoto,
che non so vedere,
che non voglio capire
e che vorrei cancellare,
per poter ripartire,
scrollandomi di dosso,
i miei continui non posso,
i miei infiniti affanni,
accumulati negli anni,
ormai quasi quaranta,
passati a cercare me stesso,
immaginando di riflesso,
come potessero vedermi gli altri,
indossando vestiti migliori,
sdraiandomi sugli allori,
per non sentirmi mai depresso,
per fare pace con me stesso.
3 giugno 2017
Pieghe
che hai costruito con ardore,
col quale mi hai descritto,
in mezzo al mare del tuo sentire.
Lo hai realizzato col sudore,
della tua fronte
ed io ti ho visto,
mentre,
fabbricavi piccole pieghe,
poi colorate, disegnate e ritagliate,
nello stesso modo in cui costruisci le tue giornate,
immaginate e tanto spesso fantasticate...
Sperando ogni giorno che qualcuno si accorga
e noti,
quanto tu sia semplice e normale,
quanto tu ti senta banale,
nel desiderare un tuo piccolo esclusivo mondo di amore,
che da un senso al tuo vivere,
al tuo aspettare,
al tuo credere,
che in fondo valga la pena farsi accettare,
per quello che veramente sei:
un essere davvero unico e speciale.
18 maggio 2017
Senza di te
invincibile,
un guerriero.
Ma basta un pensiero,
a farmi fermare,
a guardare allo specchio,
con un occhio,
intransigente,
che nella mia mente,
appare in dissolvenza,
senza,
che io l'abbia mai guardato per davvero,
quel guerriero,
che alle volte cerca,
setaccia,
una traccia,
che porti a qualcuno,
vicino,
lontano,
come te.
Che manchi,
tra i miei lamenti,
tra i miei tormenti,
che coi denti,
stretti,
ti cerco,
ti bramo,
a tratti,
ti amo,
più di quello che mi è consentito,
da questa coscienza,
che senza,
nessuna ragione apparente,
lentamente,
mi ha circondato,
di un sapore strano,
salato,
come il tuo sudore affannato,
in accessi di passione,
che zittiscono una stagione
o una vita intera persino,
stretti in un abbraccio,
o in una carezza,
con gli occhi chiusi
e i pensieri sparsi,
eppure racchiusi,
in una bolla di piacere,
non so come dire:
di soddisfazione...
O più semplicemente,
di amore,
che si avrebbe la voglia di conservare,
per sempre,
in un momento,
che nella tua mente,
diventa più importante,
addirittura del proprio respirare,
quando ci si accorge di quanto è grave,
doverlo fare,
senza di te.
19 aprile 2017
Momenti
quei momenti,
che lenti,
attraversavano le nostre menti,
confuse, addolcite e appannate,
come quei vetri,
che grondavano i nostri pensieri,
condensati,
mischiati alle nostre lacrime...
Spremuti,
i nostri occhi,
si sono incrociati, impauriti ed infine amati...
Schiacciati,
dal peso dei nostri destini,
volevamo fuggire,
per poter rimanere,
lì ad immaginare,
che il tempo si fermasse
e che ci dicesse:
che non dovevamo più aspettare,
perchè avevamo finalmente trovato,
quello che stavamo cercando,
quello che stavamo attendendo.
14 febbraio 2017
Tu
tu che l'hai sempre saputo,
che hai resistito,
che mi hai aspettato,
che mi hai cercato,
voluto,
desiderato,
per mesi,
per anni,
tra mille affanni
e mille notti insonni...
Tu che sapevi già, che tutto sarebbe andato distrutto,
che il nostro passato sarebbe stato cancellato,
demolito,
abbattuto...
Tu lo sapevi che saremmo risorti,
che dalle nostre ceneri saremmo rinati
e che una volta restaurati,
ci saremmo invasi,
l'un l'altro conquistati,
ed infine,
ci saremmo legati,
uniti...
In cuor tuo lo sapevi,
che ci saremmo innamorati,
come mai prima ci era capitato,
come mai prima ci era accaduto...
Tu lo sapevi che alla fine il nostro momento sarebbe arrivato.
Hai atteso,
hai pianto,
ma alla fine hai vinto,
tu,
che non l'hai mai detto a nessuno,
che hai custodito dentro di te il tuo segreto,
che non hai mai mollato,
che al tuo sogno non hai mai rinunciato,
che lentamente,
giorno dopo giorno,
dentro di me,
hai scavato,
hai scrutato...
Tu che mi hai afferrato
e che non hai mai dubitato,
perchè sapevi,
l'hai sempre saputo,
che un giorno,
finalmente,
ti avrei amato...
Per sempre.
16 dicembre 2016
14 dicembre 2016
probabilmente,
sicuramente,
18 novembre 2016
Io non ho sentimenti (solo sensazioni)
all'essere ammirati,
dall'essere disprezzati,
all'essere venerati,
dall'essere odiati,
all'essere amati...
Cambiano le teste,
gli occhi che toccano
e le mani che vedono,
chi sei in verità,
nonostante tu sia te stesso,
te stesso e basta,
in una vita guasta,
infausta e maldisposta,
con chi,
come me,
desiderava solo una risposta
e invece si ritrova a rincorrere domande,
domande per rispondere a domande senza risposta...
7 maggio 2016
Lucciole
le hai notate,
luccicanti, intermittenti,
le hai rivelate,
svelate,
a me,
che non ne avevo mai vista una...
l'ho poi tenuta sul palmo della mia mano,
come un talismano,
un piccolo guardiano,
della notte,
trascorsa assieme,
avvinghiati, sudati, spalmati,
l'uno sull'altra,
al buio,
inconsapevolmente illuminati,
da lei,
che ha visto tutto,
che ci ha sentito ansimare,
che potrebbe raccontare,
rivelare,
svelare,
a chi,
non sa delle nostre esistenze,
luccicanti e intermittenti,
alla ricerca,
anche noi,
come lei,
di un amante,
acceso,
di notte,
in mezzo ad un campo.
19 gennaio 2016
Domani
appannati,
violati,
da sentimenti ormai smarriti,
scoraggiati,
di un divenire inquieto,
turbato,
ch'è sempre più tormentato,
tra un crescere di certe incertezze,
sproporzionate,
eccessive,
derive,
deviazioni,
frizioni,
emozioni discordanti,
inquinanti,
le nostre vene,
oscene,
di un sangue che si astiene,
dal fare delle scelte,
delle valutazioni,
domani,
sarà un giorno migliore,
più onesto con se stesso,
perchè spesso,
l'errore non è contemplato,
eppure sbagliamo così di frequente,
ch'è diventato consueto,
ordinario,
normale,
che alla fine,
è la nostra vita,
che così conforme,
ci diventa irregolare.
6 marzo 2015
Occhi
in continuazione,
occhi,
per guardare,
per guardarsi,
ammirare, ispezionarsi,
scrutare, rimirarsi,
arsi,
dalla voglia di unirsi,
toccarsi,
perdersi,
in istanti potenti,
che segnano una stagione,
che provocano un'emozione,
lunga forse una vita,
per quanto breve e smarrita,
di sicuro milioni di volte più grande,
di quel brevissimo frangente,
eppure così pesante,
da scavare la nostra pelle,
da consacrare le nostre guerre,
contro demoni e rapaci,
capaci,
di indurci in tentazioni,
sognare di emozioni,
che diano un senso al nostro esistere,
che diano un fascino al nostro resistere,
alla ricerca,
di occhi impregnati d'anima,
per sentire,
nella profondità,
dove non tocchi,
quel vuoto di cui non sai,
di cosa sia fatta realmente,
la tua mente,
che cerca perennemente,
quegli occhi per tuffarsi,
nuotare e contemplarsi,
perdersi e ritrovarsi,
perdersi e ritrovarsi.
8 settembre 2014
All I need
come ho sempre fatto,
attendo che tutto vada avanti,
che continui a farlo,
che continui a scorrere,
come ha sempre fatto.
Il tempo inganna, allevia e incombe,
ma sai di averne,
lo speri, almeno.
Finchè ne hai, lo usi,
lo impieghi,
per aspettare,
intrattenere,
intrattenerti.
Non ho la forza di fare altro,
non ho la forza di cambiare,
non adesso perlomeno,
non adesso.
Ho poche certezze,
ma da quelle non riesco a sganciarmi,
non riesco a slegarmi.
Ho l'affano,
lo so,
ho il fiatone,
un po' di apprensione,
per quanto può accadere,
tutto può crollare,
in un momento,
il mio tormento,
prende il sopravvento
e l'affanno,
non conosce inganno,
non lo aggiri,
non lo eludi
e quando rimani solo,
ti spaventi,
di fronte ai tuoi tormenti,
ti dimeni e ti lamenti,
perchè non sei incapace a calmarti,
perchè non sei incapace a rassegnarti,
che tutto è appeso ad un filo
e che tu, in fondo,
sei così solo.
11 giugno 2014
Camminante
Il mio percorso, giunto a metà mi rinfaccia riflessioni, accorgimenti attorcenti, sulla mia psiche, sulla mia pelle, sulla mia anima. Intima, come il mio rimuginare, come il mio figurare.
Un ragazzo è morto trasportato via da un fiume, da un affluente, che l'ha portato verso il niente, l'ha portato via per sempre.
La vita è un percorso, un passaggio, lo sappiamo, eppure non sappiamo esserne convinti, vinti dai nostri istinti galoppiamo, strepitiamo, trasvoliamo, ruzzoliamo verso il nulla che ci controlla e ci ricusa, ci respinge e attinge dai nostri sentimenti, dai nostri impulsi, dalle nostre emozioni e ne scaturiscono direzioni.
Le nostre, quelle che prendiamo, consapevoli o ignari, facciamo delle scelte che ci portano svelte a farne altre, che ci portano scaltre ad andare oltre, a proseguire appunto, sereni o compunti, il nostro viaggio, la nostra esplorazione, il nostro pellegrinaggio, retaggio comunque di un passato, mai passato per davvero, ovvero presente, possente ed aderente al nostro esistere realmente.
8 gennaio 2014
Su quelle sponde
sempre un poco più di prima,
probabilmente schiverò,
l’eventualità meschina,
della mediocrità.
(Cristiano Godano)
14 novembre 2013
Niente da dire
distillato,
tra il divano ed il pavimento,
lento,
scorre il tuo lamento,
su quel talento gettato al vento,
come un aquilone,
il barcone della tua vita,
ti sfugge dalle dita,
che mi hanno sfiorato,
che ti hanno sfiorito,
assorbito,
dai pensieri penetrabili,
refrattari,
ad ogni cambiamento,
ad ogni argomento,
fermento,
di un malessere interiore,
rancore ed ardore,
ti hanno illuminato,
rischiarato,
fino a rendere tutto fuggevole,
transitorio, fugace ed effimero,
un numero,
ci fa da spauracchio,
in ginocchio,
sto zitto,
taccio,
cercando di blandire,
senza nient'altro da dire.
5 novembre 2013
Elemania
il desiderio,
di un pensiero deleterio,
etereo e corporeo,
momenti avvenenti,
avvolgenti e affascinanti,
di un lento strofinare,
amare,
con istinto e sensi,
gli stati d'animo,
le tue impressioni,
marroni,
le mie suggestioni,
bocconi,
magnetismi,
attrazioni,
come giostre,
le nostre vite,
aggredite e addolcite,
shakerate e unite,
infiammate,
fino ad illuminare,
ed infine bruciare,
quell'errore geniale...
in cui cadere.
27 ottobre 2013
Lunga vita a te, poeta
20 settembre 2013
Contrasti
amene,
nel fluttuare brioso del nostro odio,
il ripudio,
della nostra essenza,
della nostra sostanza,
la riluttanza,
nell'accettare i nostri errori,
gli ardori,
delle nostre convinzioni,
le recinzioni,
che innalziamo attorno a noi stessi,
gli accessi,
che neghiamo agli altri,
scaltri,
nel negare i nostri sbagli,
le nostre colpe,
le nostre mancanze,
in circostanze sempre avverse,
disperse,
in congetture sempre nuove,
sconosciute e mai usate,
col presente preso a sassate,
ammassate,
le nostre avversioni,
affiorano,
fioriscono,
sui nostri diverbi,
superbi, orgogliosi
e guasti,
ad addobbare,
i nostri quotidiani contrasti.
21 agosto 2013
Mio padre
azzurri come il cielo,
dopo lo sfacelo,
di anni distanti,
di anni assenti,
il disgelo,
mi sono commosso,
mosso,
da una compassione irrefrenabile,
insopprimibile,
travolgente,
insorgente e rivoluzionario,
è germinato,
un sentimento straordinario,
di amorevolezza,
di calore e tenerezza,
di affetto e vicinanza,
di dolcezza,
infinita,
sprigionata da quegli occhi,
azzurri come il cielo,
che milioni di volte mi hanno guardato,
ma mai scardinato per davvero.
Stavolta invece ho pianto,
come un bambino,
che vede una roccia frantumarsi,
che vede un grattacielo sgretolarsi...
Ho visto mio padre aggrapparsi,
a me,
perchè vorrebbe donarmi la sua vita,
perchè vorrebbe migliorare la mia vita
per guarnirla di tutto ciò che può,
per ornarla di tutto quanto possiede,
per farmi dono, se solo potesse,
dell'universo intero,
ed io meno altero,
l'ho abbracciato,
l'ho ammirato
e forse per la prima volta,
l'ho amato per davvero.
11 giugno 2013
Perdere (per strada)
si perde sempre qualcosa,
per strada,
volente o nolente,
avvolgente o fuggente,
qualcosa ci abbandona,
per sempre,
non torna,
se non nella nostra mente,
struggente,
nei ricordi accatastati,
sovrastati
e dalle emozioni compostati,
da farci fertilizzante,
durante,
quei momenti aridi,
quei momenti cupidi,
di sensazioni,
trepidazioni ed eccitazioni,
venute a scarseggiare,
venute a mancare,
come qualcosa di lasciato,
come qualcosa di perso,
per strada,
volente o nolente,
avvolgente o fuggente....
6 febbraio 2013
Solo
lo sono sempre stato
e non ho mai avuto,
la sensazione del vuoto,
come se fosse da colmare,
ma da riempire,
da allargare,
per farcene stare ancora,
perchè il vuoto mi consola,
mi rasserena, mi rincuora,
mi fa sentire pieno,
nonostante io sia solo,
ignaro e fuori dal coro,
strano a dir poco,
sbagliato per tanti,
alienanti,
distanti,
da quello ch'è il mio vuoto,
dove nuoto,
da anni,
da solo, coi miei affanni.
5 dicembre 2012
Le case
passano,
ci attraversano,
mentre attraversiamo momenti,
sciogliamo sentimenti,
che evaporano e impregnano,
i muri,
del pianto
e delle risate,
abbracciati sul divano,
a vivere gli istanti,
che sembrano inesistenti,
ma poi a ricordarli,
diventano potenti,
come un film,
come una canzone,
che non si sgancia più dal cuore
e t'accompagna per la vita
e ti si lega alle dita,
mentre passano sotto agli occhi,
a raccattare lacrime,
leggere,
come fossero condensa,
sulle finestre,
di quelle stanze vissute,
respirate,
che lasciamo gli aloni,
coi nostri fiati,
a volte sbagliati
e me ne dispiace,
se non sono stato capace,
di continuare il presente,
con il passato,
ma lo conserverò dentro...
perchè l'ho vissuto.
18 ottobre 2012
Tanto non importa
di non avere più il tempo, forse la voglia,
di urlare,
al vento,
contento,
di quello che hai,
di quello di cui hai bisogno,
avresti capito,
saresti cresciuto
e dunque cambiato,
ma tanto non importa,
come sempre,
non importa,
che sia morta,
l'ispirazione,
di un'espiazione,
cercata tra le righe,
su qualche muro,
a muso duro,
urlare,
al vento,
contento,
tutto s'è trasformato,
deteriorato,
si attinge dalle sensazioni,
direzioni,
che ti fanno svoltare,
che ti fanno viaggiare,
per poi tornare
e ripartire.
13 settembre 2012
Settembre ci porterà via con se
o piuttosto all'inizio,
di un lungo percorso,
iniziato con un semplice discorso,
su ciò che vorremmo essere e dove ci piacerebbe vivere,
per scrivere,
il testo della nostra vita,
che come una calamita,
a seconda di come la usi,
può attrarre o respingere,
sottrarre o dipingere,
quello che hai avuto, in dono,
un suono,
lontano,
sembra delle volte tornare,
nella mente,
per darti forza,
per darti robustezza,
da affrontare qualsiasi cosa,
che osa,
sfidarci,
guardarci negli occhi,
ma digrignando i denti,
dovunque saremo reagiremo,
mordendo con impeto gli eventi.
17 luglio 2012
I giardini di porta venezia
dieci inverni,
dieci compleanni,
eppure siamo riusciti a farne di danni,
abbiamo costruito per distruggere,
abbiamo innalzato per abbattere,
abbiamo edificato per demolire,
tutto ciò che avevamo da dire,
ce lo siamo detti,
su quelle panchine sfondo, scenario,
nei pressi del planetario,
le nostre vite si sono incrociate,
fuse, legate, mischiate,
durante un temporale,
sotto un platano ci siamo rifugiati,
esiliati,
insieme poi siamo fuggiti,
trascorsi pomeriggi interi,
a parlare,
a baciare le nostre parole,
per ore, che sembravano infinite,
unite per sempre,
per sempre poi separate.
17 maggio 2012
Senza principio e senza un fine
Si procede, si avanza, alla ricerca della felicità, con l'età che sopravanza, sormonta e primeggia sui sogni e la speranza di tornare indietro a fare i castelli in aria e ipotizzare una vita irreale, irrazionale, surreale come ci sarebbe piaciuto raccontare a chi ce l'avesse chiesto, come ci avrebbe affascinato dimostrare a chi ci aveva imposto, il contrario.
Drogare le serate all'infinito, sterminato, senza principio e senza un fine, così, tanto per vivere, sperimentare quel percorso che avremmo voluto sempre nuovo, sempre ricco di nuove idee, di archetipi, di visioni, che non avremmo mai mollato, che non ci saremmo mai conformati agli stereotipi in vigore, ma ne avremmo creati di nuovi per distruggerli il giorno dopo.
La vita scorre e non mente, come sempre ha fatto.
Siamo noi ad inventarci le cose, a raccontarcele e a crederci per avere una soddisfazione, un benessere, un gradimento. Delle volte ci mentiamo, inventiamo delle scuse, tanto per metterci a posto, per farci stare zitti, per non sentirci sconfitti.
Nel frattempo, il tempo ad osservare il cielo diminuisce o forse si riduce solo la vista, apprendista nel concepire un punto di vista nuovo, differente rispetto al passato rilassato e detassato e rispetto al presente, di sicuro meno indulgente, meno acquiescente e ogni giorno più pesante.
23 gennaio 2012
Idioti
per parlarmi,
raccontare di vicende,
appartenermi,
riguardarmi,
che a volte nessuno t'ascolta
e di nessuno t'importa,
conoscere il parere,
l'opinione,
i pensieri e l'impressione.
La gente non ti conosce
eppure ti giudica,
senza problemi,
dispone,
stabilisce la propria valutazione,
sul tuo conto,
a gratis,
senza parcella, onorario o fattura,
con la convinzione inoltre,
di riuscire a vedere oltre,
la tua coltre,
contenti del loro essere mediocri,
felici nel sentirsi banali e vuoti,
ignari dell'essere in fondo solo degli idioti.
26 ottobre 2011
18 ottobre 2011
Come di sdegno
audaci e capaci,
di distinguere,
tra bene e male,
tra falso e vero,
tra smodato e austero,
tra blac e bloc,
tra flic e floc,
appoggiati alla tele,
crudele,
il cinegiornale,
appare e scompare,
fino a farmi vomitare,
di sdegno,
indegno della mia attenzione,
redenzione ed esenzione,
incapace di ascoltare,
la funzione,
di finzione arredata,
lucidata,
ossidata e fiondata,
verso il più vuoto significato
e da ogni buongusto abdicato.
3 ottobre 2011
Ed io non so se tornerai, clorofilla sui miei guai
addosso a me stesso,
che a salire si fa fatica,
ti stanchi,
i legamenti,
dal camminare,
al sole,
da solo,
per ore,
ma ottobre scalda,
sfalda e assolda,
i propositi migliori,
che non riappaia,
l'autolesionismo,
di un illusionismo,
nello specchio retrovisore,
revisore,
di una realtà,
contabilmente non a posto,
che maldisposto,
devo far finta di accettare.
23 settembre 2011
Due anni fa
e abbiamo avuto altri nomi
e altri modi per perderli di nuovo.
Non ti ho mai detto: puoi fidarti di me.
Non ti ho mai chiesto: posso fidarmi di te?
E' tornato il momento di andare
e di dimenticare,
ciò che era e ciò che è stato,
ciò che era e ciò che è stato.
(Liberamente tratto... Emidio Clementi)
10 agosto 2011
Manchi
Fredde, d'inverno con le dr martens verdi, il tuo collo stretto
e quelle sensazioni di infinità, di illimitatezza, di sicura insicurezza.
Mi manchi, mi mancano le tue mani, il fatto che tu ci fossi e che niente poteva accadermi.
Mi sei venuta a prendere con la tua macchina per traslocare, da via Ponale,
per riportarmi a casa, per ritrovarmi a casa, con te.
Per poi rischiare di morire, col monossido di carbonio, a trovare un lavoro,
part time, ch'è solo per iniziare, perchè volevamo costruire,
un castello col giardino, per piantarci il gelsomino,
che tanto ti piaceva... il suo profumo.
7 agosto 2011
Finzioni
agghiacciante,
nella nostra mente,
alla ricerca del niente,
non come mezzo,
ma come fine,
arrivare al grezzo,
all'anima dei turbamenti,
ammaccamenti,
sulle nostre portiere,
danneggiate,
amareggiate,
dalle sportellate del tempo,
nottetempo,
a vandaleggiare,
sui nostri sentimenti parcheggiati,
asciugati dal sole
e dall'attesa di parole,
portate dal vento,
sul cemento,
armato,
di buone intenzioni,
ma fragile,
come le mie finzioni.
20 giugno 2011
Almost
e quasi in partenza,
da una stanza, grande abbastanza,
da starci tre anni,
tra i disinganni,
di chi ancora attende,
di chi ancora appende,
parole,
su queste aiuole
e aspetta che fioriscano,
i girasoli,
di modo che ci si consoli,
ad ammirarli,
mentre ci si perde ad annaffiarli,
bastevoli, tra gli urli,
di chi è già scappato
o non è mai arrivato,
a destinazione,
malgrado l'abnegazione,
ripassando dalla stazione,
dai vicoli arrendevoli,
sempre meno carezzevoli,
chiusi in abitacoli,
sempre meno confortevoli.
17 febbraio 2011
E i cccp non ci sono più (da un bel po')
diamanti,
che restino, che incidano,
per davvero un solco,
in mezzo all'inutilità di una puntualità,
impalpabile, che si scioglie,
nella soda,
caustica, come la tua finzione.
Che c'è un sito su internet,
dove ti aiutano a ritrovare te stesso,
e così la pianti di farti,
tutte le volte,
sogni e trip,
trip e sogni,
che poi evaporano,
come alcuni processi,
che non abbiamo niente di cui preoccuparci,
fin tanto che il frigo è pieno,
fin tanto abbiamo ancora del fieno,
per ruminare, recitare e dormire,
recitare e dormire,
sonni,
sempre più tranquilli
con sempre meno assilli.
E sogniamo ancora,
di fuggire in mongolia
o quanto meno ad eolia,
per volare via col vento
aldilà di ogni spavento.
1 dicembre 2010
Addio genio
ad aspettare che nevichi, come ogni anno,
ad aspettare che replichi, come ogni anno,
lo spettacolo d'arte varia,
nell'ora d'aria,
che abbiamo per pensare,
riflettere e accettare,
che Monicelli s'è ammazzato
ed il tempo non si è fermato,
neanche per un istante,
ciononostante,
si continua a far finta di niente
ad aspettare altra gente,
che possa sostituire il presente
e riesca a renderlo meno inquinante.
30 settembre 2010
Scorie
anche se l'hai rimosso,
il peccato,
dolce,
d'aver sbagliato,
d'aver afferrato,
il momento giusto,
per scappare,
per chiarire,
a te stesso,
ch'era meglio finire in pasto ai lupi,
piuttosto che scivolare dai dirupi,
tutti i giorni,
senza un senso
ed alcun compenso,
per quello che hai fatto,
oltretutto insoddisfatto,
tumefatto,
dai colpi ricevuti,
ottenuti,
senza alcun risparmio,
senza alcun contegno,
ti hanno rinforzato,
irrobustito e
rinsaldato,
nonostante la mancanza di pressione,
nonostante l'attuale digressione.
16 settembre 2010
Imparare
dove non sei mai stato,
perchè, da prima,
sei già passato
ed hai già pagato, saldato,
il debito,
per averti,
promesso di bastarti.
Settembre mi ha aspettato,
per dirmi,
che è tutto finito, cessato,
che il peggio è già vissuto.
Io sorrido,
perchè sono sempre uguale,
conflittuale, abituale e irregolare,
in un mondo reale,
che purtroppo, non ti fa giocare,
troppo spesso
ed io non ho ancora smesso,
di fumare,
e confesso,
di avere ancora tanto,
da imparare.
14 luglio 2010
28 maggio 2010
28 maggio 2009
su quel marciapiede,
dove risiede,
quell'abbraccio infinito,
di quel giovedì sparito,
in una sera incantata,
da un bacio regalato,
di un sogno addobbato,
da un aperitivo durato,
tutta la notte,
tra magie ininterrotte,
ha segnato l'inizio,
della fine di un supplizio,
durato per mesi
e che per mesi poi è continuato,
ingabbiato,
da un sentimento sopravvento,
che mi ha portato alla deriva
e che smarrito si accaniva,
finchè si è perso,
piangendo,
giungendo,
alla fine,
di un anno,
passato ad osservare,
ma ancora si commuove
e continua a ricordare.
13 maggio 2010
Continuare
voragini,
che si aprono all'improvviso
e scaraventano,
lontano ogni sorriso.
Non riesco a dimenticare
e mi odio per questo,
per ogni gesto,
che mi ritorna in mente,
inclemente, opprimente.
Gli anni sembrano giorni
e i mesi, minuti,
trascorsi ad aspettare,
qualcosa che sembra,
fuggire,
che sembra non tornare.
Da queste parti,
niente è come appare
e spesso non è facile,
continuare,
ad aspettare.
9 aprile 2010
28 marzo 2010
Di passaggio (forzato)
ti dissolvi,
ritorni.
Le mie foto?
E le tue lacrime?
In questo vortice,
sempre puntuale,
riesci a planare,
per suggerire,
che hai altro a cui farmi pensare.
Vado in Spagna!
Daccordo,
troveremo una soluzione,
con le spese,
prive dell'amore,
che ci ha conosciuto,
perchè tutto è svanito,
a sole due settimane dal tuo compleanno,
coi cambi d'orario,
che ci rubano il sonno,
già scarso,
per entrambi,
che ancora cerchiamo,
qualcuno,
al di fuori,
di noi stessi.
22 marzo 2010
Esame di coscienza
questo è quello che mi è sempre mancato.
Non l'ho mai avuto,
nè mai l'ho cercato.
E probabilmente,
ho sempre sbagliato.
11 marzo 2010
I think my time is near
tentando di fuggire,
dagli assalti,
dei soprassalti,
diurni,
notturni,
attorno,
al frastorno,
che hai procurato,
che stai procurando,
ogni giorno,
coi tuoi ritorni,
su quegli argomenti
e gli esperimenti,
sulla mia pelle,
con le tue bancarelle,
dove hai venduto il tuo corpo,
fatto a pezzi
e a brandelli,
hai ridotto,
il mio.
8 marzo 2010
Rimpianti
m'hai detto,
prima che io ti chidessi:
come stai?
Come se volessi nasconderti,
come se volessi ripararti,
preservarti,
dalle mie domande.
Che a volte,
è più facile,
non crederci,
non convincerci,
di quello che ci diciamo
e che ci sentiamo dire.
La sensazione è sempre la stessa:
che qualcosa ci sfugga,
ci sgattaioli via,
dalle mani,
umide,
impregnate,
dai nostri rimpianti,
addolcenti
e mai assenti.
5 marzo 2010
L'altra sera
che sono partito,
che il freddo è tornato
e ci ha accompagnato,
mentre passeggiavamo,
perché avevamo paura di dircelo,
perché avevamo il terrore di farcelo,
quel male,
seduti sulla panchina,
a fumare
e a sperare,
che qualcosa uscisse,
dalla tua bocca
o dalla mia.
Che abbiamo tanto in comune,
m'hai detto
e dopo un istante m'hai stretto,
mentre la pioggia ci bagnava, le mani
e come aeroplani,
tra le pozzanghere,
ridevamo e cercavamo,
una trattoria,
dove ci potessimo fermare a mangiare,
dove ci potessimo fermare a sognare,
ancora un'altra sera.
15 febbraio 2010
7 febbraio 2010
È un karma così di merda
o iniziare,
se si è appena finito
o proseguire,
se non si è ancora teminato,
di cercarlo,
di sbarcarlo,
un lunario,
ordinario,
abitudinario,
e antirivoluzionario.
E tutto questo volere,
che non diventa energia
e non ci spazza mai via.
(Edda Rampoldi e Manuel Agnelli in ordine di citazione)
28 gennaio 2010
Tempo
per fortuna,
perché poi si ritorna,
dalla Luna,
ad osservare,
tutto,
con un altro punto di vista,
con una prospettiva totalmente diversa
o magari sommersa oppure inversa,
dalle precedenti,
risultate inconcludenti,
per quanto attraenti.
Si sbaglia, per forza,
prima,
per poter imparare,
poi,
a costruire
e a tergiversare,
di meno,
che il tempo è tiranno
e si accaniranno,
contro di noi,
i giorni,
a chiederci delle spiegazioni,
delle delucidazioni,
su quanto stiamo facendo
e su quanto tempo,
nonostante tutto,
stiamo ancora perdendo.
14 gennaio 2010
Je n'ai pas peur de la route
con un nuovo viso in testa
e con un nuovo sogno in tasca.
Je n'ai pas peur de la route
Faudrait voir, faut qu'on y goûte
Des méandres au creux des reins
Et tout ira bien là
(Bertrand Cantat)
3 gennaio 2010
2009
Per potermelo,
per sempre,
lasciare alle spalle.
E per poterlo,
per sempre,
fermare sulla pelle.
22 dicembre 2009
In foto
adesso,
con quegli occhi
e quel tuo modo di vestire,
a mille chilometri,
distante,
in quella foto,
che sembra di nove anni fa
e forse è solo ieri,
che eravamo seduti su una panchina
e tu facevi scuola guida.
19 dicembre 2009
Chiara
a vivere e a ricordare,
con una persona speciale,
più cose di quante non ne possieda,
più cose di quante non ne meriti.
Le cose mi sfuggono,
dalle mani
e davvero,
non riesco più a controllare,
niente,
io che mi pensavo così forte,
indistruttibile,
non riesco neanche a dissuadere,
me stesso,
dal non prendere una decisione,
chiara.
18 dicembre 2009
Dèja vu
come ogni anno di questi tempi,
ma soprattutto mi confonde,
come ogni anno di questi tempi..
Fa freddo e scivolo,
sui miei pensieri ghiacciati,
ibernati,
in un susseguirsi di episodi,
allacciati,
gli uni agli altri,
ordinati e allineati,
come caseggiati,
affacciati,
sul mio andare,
sul mio marciare,
avanti.
16 dicembre 2009
10 dicembre 2009
Dentro
a modificare, a sostituire,
a trasformare, a correggere,
a viaggiare, a convertire,
a rimuovere e a spostare.
Ma i difetti restano,
insopprimibili,
inestinguibili
e si trattengono,
indugiano e si accampano,
fuori dalla porta,
ad attendere,
ad aspettare,
che tu ritorni ad uscire,
fuori,
a farti vedere,
a farti radiografare,
per come sei costruito,
per come sei fabbricato
e per come sei formato,
dentro.
5 dicembre 2009
Saudade
in questo periodo,
monotono, nudo e scomodo.
Sono tornato da Catania,
con la febbre,
l'otalgia e una nostalgia,
per quello ch'è passato
e che si è ammassato,
nella mia mente,
che lentamente,
se ne fa una ragione,
come chi è in prigione
e sa che non esiste alternativa,
abrogativa,
al proprio destino.
16 novembre 2009
Per mesi
con la quale ti ho guidato, per mesi,
nella quale ti ho pensato e immaginato, per ore,
dentro la quale abbiamo scopato,
sotto i tralicci dell'alta tensione,
in mezzo ad un'afa infernale,
che mi faceva sudare,
che ti faceva venire,
su di me, a stringerci,
a non starci,
comodi,
ma bene a sufficienza,
da non riuscire a stare senza,
i nostri splendidi corpi,
che s'avvinghiavano,
che si desideravano,
nonostante il frastorno,
nonostante il mondo intorno,
che ci siamo portati in giro,
un amore disadorno,
ma splendido, per quello ch'è stato
e magico, per quanto sia durato.
31 ottobre 2009
24 ottobre 2009
Perchè è semplicemente splendida
affonda il giorno dentro l'onda,
sull'orlo della sera,
temo sparirmi anch'io nell'ombra,
la notte che viene, è un'orchestra,
di lucciole e ginestra.
Tra echi di brindisi e fuochi,
vedovo di te,
sempre solo, sempre a parte,
abbandonato,
quanto più mi allontano lei ritorna,
nella pena di una morna.
E sull'amore che sento,
soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro,
nascosto nel buio e nel mar,
grido non più,
immaginare ancor,
tanto qui, c'è soltanto vento
e parole di allora.
E il vento della sera sarà,
che bagna e poi s'asciuga
e labbra che ricordano e voci
e carne che si scuote sarà,
sarà l'assenza che m'innamora
come m'innamorò...
Tristezza che non viene da sola
e non viene da ora,
ma si nutre e si copre dei giorni
passati in malaora.
Quando è sprecata,
la vita,
una volta,
è sprecata in ogni dove.
E sull'amore che sento,
soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro,
nascosto nel buio e nel mar,
grido non più,
immaginare ancor,
quel che è dentro è soltanto vento
e rimpianto di allora.
E il vento della sera sarà,
che bagna e poi s'asciuga
e ancora musica e sorriso sarà
e cuore che non tace,
la schiuma dei miei giorni sarà,
che si gonfia e poi si spuma.
Sarà l'anima che torna,
nella festa di una morna.
(Vinicio Capossela)
16 ottobre 2009
Le mie ultime due settimane
mi hanno ospitato,
liberato,
da un pensiero ricorrente,
assillante,
da non lasciar libero il fiato,
di inspirare liberamente,
senza dover tornare,
inutilmente,
sugli stessi dubbi
e preoccupazioni,
che non serve a niente,
imparanoiarsi,
che tanto le cose vanno da sole,
senza troppo concentrarsi,
su di esse.
2 ottobre 2009
Addio
o sta passando, osservando,
passare, sette anni,
sfumati, finiti, terminati,
per sempre,
svaniti, spariti,
nel niente,
che adesso tutto è lontano,
da non vederci più,
da quanto è buio,
da non parlarci più,
per sentirci meglio
aspettando di capire
e soprattutto di accettare,
che il tempo è scaduto,
il percorso completato
e il viaggio terminato,
per sempre.
26 settembre 2009
23 settembre 2009
Altri nomi
e altri modi per perderli di nuovo,
chiameremo nuovi numeri
e avremo altri nomi
e altri modi per perderli di nuovo.
E' venuto il momento di andare
e di dimenticare,
ciò che era e ciò che è stato,
ciò che era e ciò che è stato.
(Emidio Clementi)
3 settembre 2009
Come eroina
da te,
dalle tue scorie,
liberarandomi,
ripulendomi,
il sangue,
le vene
e i polmoni,
di quel tuo narcotico,
euforizzante,
che mi ha confuso,
durante,
questo periodo,
accecante,
che non mi ha permesso di vedere,
che non mi ha lasciato il tempo di capire,
chi ero io, davvero
e cosa volevi tu, sul serio
da me,
da te,
che non c'è mai,
un rancore,
per quello ch'è passato,
se davvero ti è piaciuto
e ti ha fatto stare bene,
essere, per me,
bianca e cristallina,
come l'eroina.
29 agosto 2009
Risposte
quando meno te lo aspetti,
così da piantarla di chiederti,
sempre,
le stesse cose,
che tanto non cambiano,
se non sei tu a farle cambiare,
ad accettarle,
per quelle che sono,
che,
anche se hai sbagliato: amen.
L'errore l'hai già compiuto
ed il colpo, l'hai già accusato.
21 agosto 2009
Scomparire
parecchio,
in sto periodo,
senza fermarsi,
mai,
a guardare,
a pensare,
oppure a capire,
meno male,
mi verrebbe da dire,
ch'è meglio farlo trascorrere,
dalle mani, sfuggire,
sto periodo,
per poi farlo morire,
svanire,
per sempre
e nel nulla,
scomparire.
16 agosto 2009
Agosto
adesso,
in un limbo,
d'agosto,
a dividere,
a distinguere,
creando un solco,
tra quello ch'è già finito
e quello,
che non è ancora iniziato.
5 agosto 2009
Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile
non torna
e per quello che dura,
va vissuta,
in pieno,
mai fermata, mai temuta,
che non serve a niente,
aver paura,
ch'è sempre meglio,
aver premura,
di esistere,
di ridere,
di quello che ci accade,
di quello che succede,
che c'è un destino,
forse,
ed è già scritto,
quindi è inutile affannarsi,
a cercare il tragitto,
edonista,
che resista,
alle intemperie,
deleterie,
che ci fanno preoccupare,
che tanto tutto passa,
sconquassa,
ogni nostro piano,
ogni nostro progetto,
da rendere incontrollabile,
da rendere incomprensibile,
ogni trasmissione,
che riprenderà,
il più presto possibile.
3 agosto 2009
Soli-loqui
ad ascoltarmi,
cercando di non distrarmi,
di non farmi distrarre,
dai pericoli, che corre,
il mio sfiorare,
il mio toccare,
quelle cose che sarebbe,
consigliabile,
lasciare,
perdere,
per non ritrovarsi,
ad annegare,
in monologhi, insulsi,
da annientare,
qualsiasi slancio,
nel cercare un gancio,
a cui tenersi,
a cui aggrapparsi,
per sentirsi,
meno soli.
23 luglio 2009
Alice #2
mi sono innamorato,
di te,
anche se non lo sapevo,
non immaginavo,
che lo stessi facendo,
che stessi cadendo,
nei tuoi occhi,
che hanno fatto il resto
e senza fare un gesto,
mi hanno soggiogato,
piegato, obbligato,
a pensarti,
a volerti,
a cercarti,
con ogni nervo,
con ogni respiro,
desiderarti,
sopra ogni cosa,
in maniera vorticosa,
è esplosa,
la mia esistenza,
la mia resistenza,
è svanita,
sfumata,
nei sogni, bruciata,
nell'attendere,
nell'aspettare,
quell'istante,
quel momento, infinito,
in cui,
finalmente, poi,
mi hai baciato.
20 luglio 2009
Decidere
a volte,
di decidere,
per se stessi
e anche per gli altri,
quegli altri:
che ogni giorno,
ci girano intorno,
in capogiri,
nei sospiri,
che ci rimediano,
che ci procurano
e abbiamo paura di farci male,
di scavare e di ferire,
qualcuno:
quel qualcuno,
che ci ha incantato,
che ci ha rubato,
per lasciarci,
soli, ad aspettare,
che possa arrivare
e decidere,
per noi.
16 luglio 2009
Wish away nightmare
la vita,
la mia almeno
e in ogni modo,
in qualche maniera,
qualcosa esplode,
spacca, disintegra, distrugge.
Danni collaterali,
per ogni gesto,
ogni parola,
ineluttabili,
come i sogni,
che spesso sono incubi.
8 luglio 2009
Tutto
cos'è giusto o sbagliato,
per te,
per come sei fatto,
perchè loro lo sanno,
perchè loro ti conoscono,
ma non ti chiederanno,
come stai?
cosa vuoi?
ti diranno,
che stai sbagliando,
che stai rovinando,
che stai gettando,
qualcosa,
come la tua vita,
per aria,
da qualche parte,
che non è dalla tua,
perchè sei in errore,
perchè è solo un momento,
di transizione,
che capita a tutti,
di essere distratti,
anche a loro,
persino,
che hanno sempre saputo
e sempre sapranno, tutto...
di tutti.
4 luglio 2009
Ormeggi
è meglio non sapere,
è meglio non capire.
Si fa prima a restare,
ancorati,
alle nostre paure,
alle nostre sciagure,
che ci lasciano soli,
ad aspettare,
carezzevoli,
a sognare,
impavidi,
nel non-vivere,
ad ormeggiare,
fervidi e immobili...
immaginare.
26 giugno 2009
I have pulled myself clear
la tensione si è liquefatta,
intorno a me,
non rimango che io,
con un ricordo,
che ha otto anni,
ormai
e malgrado ciò,
non mi abbandona,
che sono libero,
che sono l'unico,
come me,
a pensare,
a cercare,
che c'è sempre da ascoltare,
mentre camminiamo,
sui binari,
ad aspettare.
24 giugno 2009
Promesse
per parlarti,
per raggiungerti,
che non so mai dove sei
e non sei mai dove ti vorrei,
accanto,
a quel tuo disincanto,
di un traguardo mai raggiunto,
la paura di un rimpianto,
con in mano i pezzi,
di quel tuo cuore infranto,
perchè lo sai,
che promesse,
non ce ne possiamo fare
e che di garanzie,
non ce ne possiamo dare.
20 giugno 2009
Postumi
deprimenti,
di un venerdi sera,
passato ad aspettare,
passare,
qualcuno che potesse capire,
che riuscisse ad abbracciare,
quelle voglie incontrollate,
perse, dietro,
ad un vodka red bull,
a sorseggiare,
un'emozione sbagliata,
nel generarsi,
nel generare,
un'attesa,
da un'idea, craniolesa,
sospesa
e infine arresa.
15 giugno 2009
Ossessioni
e quell'una s'attacca,
a un'altra
e siamo sfortunati,
perchè ce n'è sempre una...
Sempre una,
nuova,
a controllarci,
a rassicurarci,
che senza è impossibile starci,
è inutile,
cercarci,
dentro, un motivo,
una soluzione,
che ti sottragga,
dall'assuefazione...
Che più ne hai
e più hai bisogno,
di qualsiasi,
ossessione.
11 giugno 2009
Lo scrivo a te
che mi hai rapito,
che mi hai conquistato,
che mi fai perdere il fiato.
A te,
che mi stai regalando un sogno,
che sai di cosa ho bisogno.
A te,
che mi confondi,
che effondi,
il tuo sapore,
il tuo colore,
inebriandomi,
accarezzandomi,
l'anima.
A te,
che sei bellissima,
che sei fantastica,
che sei unica,
semplicemente.
6 giugno 2009
Dove?
A startene a casa, sul divano,
a fumare, per poi addormentarti
e non chiamare,
spegnere il cellulare.
C'è sempre un motivo,
per starsene da soli,
per non vedersi
e abbarbicarsi,
su quelle certezze,
che non metti mai in gioco,
perchè non giochi mai col fuoco...
1 giugno 2009
Moonshine
illuminato dal neon,
al tuo sguardo
e a tutto il resto...
sei magnifica,
fuori e dentro
e più ti scopro
e più non mi accontento...
23 maggio 2009
Sguardi
maledetti,
che non mi fanno uscire,
che non mi fanno vegliare,
che se dormo,
ti sogno,
poi mi sveglio
e non ti ho intorno.
Che ti cerco
e t'immagino,
che ti odio
e mi biasimo
e non ne vengo mai a capo
e non trovo mai un rimedio,
a te,
che mi guardi,
con quegli sguardi,
che mi fanno impazzire,
che mi fanno cercare,
una ragione,
che mi possa aiutare
a gestire questa cosa,
che ancora non so,
come chiamare.
12 maggio 2009
Nel mentre
e poi parlato, chiarito,
così da dircele in faccia,
sputarcele,
da sentirsi meglio
da cancellare qualsiasi sbaglio.
Che potevamo farlo prima,
che potevi dirlo prima...
Ci sono stata male anch'io, m'hai detto,
ed è svanito ogni sospetto,
ogni segreto maledetto,
a liberare gli occhi e l'aria,
e nel mentre ci sfuggivamo
e nel mentre ci guardavamo...
nonostante i ray-ban.
8 maggio 2009
Adesso
tutto appare diverso,
per quello che mi è concesso,
di dire, di fare o di pensare,
a te,
che la prendi con filosofia la vita:
la mia.
Adesso, mi accorgo, che forse,
sarebbe stato meglio,
abbandonare quella poesia,
per essere come gli altri,
per essere insignificanti,
davanti,
a quel tuo sorriso,
che ha sempre deciso,
per entrambi.
7 maggio 2009
E quindi?
è stato sfiorarci, guardandoci,
in quegli occhi,
in cui hai visto cosa?
In cui hai visto chi?
Pure tu sei strano, m'hai detto,
ma questo già lo sapevi,
quando quei pensieri,
traballavano,
che non erano sinceri,
appesi ai fili ad asciugare,
a sbiadire, a sparire,
mantre ascoltavamo Mardy Bum,
ridendo e sperando,
di poter svoltare, a quell'incrocio,
dove non hai mai voluto girare,
per paura di restare,
da sola.
3 maggio 2009
Apparente
che sembrano far finta,
di niente mentre,
continuo a farmi domande, languide,
da apparire gravide,
di risposte imposte,
dagli atteggiamenti incongruenti,
con quello che dici,
con quello che penso,
da non seguirne mai un senso,
apparente,
mente, occhi e schiena,
in una piena di sensazioni,
che mi regali,
nonostante tutto,
ciò che s'è distrutto.
29 aprile 2009
Cancellare
che di errori se ne fanno,
e loro non usano perdonare,
chi li compie, chi li genera,
sbagliando nel muoversi
e nel movimentare,
cose e suppellettili che possono
infrangersi, che possono cadere,
dalle mani, scivolare,
per poi osservane i cocci, in terra...
e non aver la voglia di pulire.
27 aprile 2009
Adattarmi
non mi sento diverso,
sono gli altri, casomai,
ad esserlo.
Se soltanto ci riuscissi,
farei anch'io,
tutto quello che fate voi:
cosa mi costerebbe?
Nulla, in fondo,
è solo che non voglio,
adattarmi,
a questo mondo.
26 aprile 2009
All'erta
ricucendomi i polsi, di necessità.
Ho pitturato di fresco,
le pareti della mia anima,
con del giallo e del verde:
così da bagnare di vitalità,
questo fine aprile,
incatramato, grigio e piovoso,
che sembra mi voglia trattenere,
che sembra voglia farmi aspettare,
ancora un po',
qualcosa,
per tenermi sempre all'erta,
con la porta sempre aperta.
23 aprile 2009
Stagioni
producendone scaglie, di quella magia,
che non conoscevo, di cui non sapevo.
Ho passato una stagione ad aspettarti,
al bar, seduto, mentre ti mandavo i messaggi.
Ora streghe e maghi sembrano scappati,
dileguati, in mezzo al rimpianto,
che mi bagna il bicchiere,
annacquandomi il vino,
che io bevo per dimenticarti
mentre lui,
mi costringe a ricordarti.
21 aprile 2009
Quello che ho
per starti lontano,
per starmi vicino.
Ho convinto me stesso,
che la paura è troppa:
di stare da soli.
Ho comprato un regalo,
da due euro,
perchè ti piacesse,
perchè lo capissi:
che non è facile,
sapere quello che so
e proprio non ci riesco,
a capire quello che ho.
10 aprile 2009
Aloha
per partire, salpare,
per non vederti, per non vedere.
Sto per andare, abbandonare:
smettere di pensare.
Cercando,
nel tempo,
quanto si può recuperare.
6 aprile 2009
Finalmente speciale
il giorno in cui mi sento davvero liberato,
da quella schiavitù,
nella quale mi ero tuffato,
per mesi, a sguazzarci,
aspettando di essere ripescato,
dallo strascico, per riemergere,
cambiato, profumato e lavato.
Oggi mi sono rispecchiato,
in quegli occhi,
che mi hanno spiegato,
che non c'è niente da cercare,
che non c'è niente da desiderare...
perchè sono io,
ad essere davvero speciale....
3 aprile 2009
Senza sparire
perchè ho esagerato,
ieri,
che non c'ho più l'età,
per sconvolgermi... al giovedì sera.
Cerco una risposta da darti,
ma non la trovo,
che non è facile capirti,
che non è semplice seguirti.
Sono più tranquillo, adesso,
questo è certo,
ma ho bisogno d'andarmene,
per un po', da solo,
per riflettere, come si dice:
per trovarmi.
Ancora dieci giorni, d'aspettare,
per poi partire,
continuando ad ammazzare,
il tempo, senza sparire.
30 marzo 2009
Ridano gli altri, stasera
- non pensavo fossi capace a resistere così a lungo agli attacchi!-
T'ho risposto:
- non sai tante cose di me, soprattutto che tra milioni di difetti, ho un pregio:
si chiama lungimiranza!-
La vita mi ha insegnato che le cose passano, inevitabilmente, che tu lo voglia oppure no.
E quando una cosa è passata, tu piano piano, inizi a dimenticarla, a smettere di pensarla!
Io lo so, che tra qualche tempo di questa situazione, me ne ricorderò ridendo,
perchè sarà passata, e tu sarai lontana... lontana monti e mari!
Adesso puoi anche pensare di essere in vantaggio... di vincere,
ma, fidati, le cose cambieranno tra qualche settimana, perchè arriverà il giorno in cui,
t'assicuro, sarò io a ridere!
29 marzo 2009
Sogni e sintomi
solo che adesso, di notte dormo di più, dormo meglio...
o quantomeno, sogno di meno.
I sogni, delle volte, non t'aiutano a vivere,
perché ti fanno desiderare, ti fanno bramare, ti fanno.... sognare, appunto!
Io sogno di mio, di notte, di giorno... troppo.
E alla lunga questo debilita, smobilita, tutte quelle certezze, che una persona, a fatica,
riesce a costruirsi, giorno per giorno, per essere stabile, per essere abile:
abile a muoversi, con disinvoltura, in mezzo alla pianura,
selvaggia, infittita di predatori sanguinolenti,
pronti a strapparti anima e cuore,
pronti a distruggerti, per farti da parte, per annientarti...
che non ce n'è di spazio, per tutti quanti.
24 marzo 2009
Momenti
che gli uni attaccati agli altri,
determinano quello spazio temporale
che noi definiamo,
ore, giornate, vita.
Si creano e si distruggono,
in successione, in continuazione.
E passano, uno dopo l'altro,
loro passano,
e tu cerchi di afferrarli,
e mentre ti concentri su uno,
quello svanisce e un altro ne nasce,
e ne prende il posto.
Allora tu inizi daccapo,
con le mani, sempre vuote
e con le speranze abbandonate.
In questo, io ho finito
e un altro momento è già passato,
scrivendo
e ascoltando Open Wound,
dei Julie's Haircut.
22 marzo 2009
Destino?
a sovvertire un destino,
al quale,
nessuno crede
e che nessuno vuole.
Le giornate si moltiplicano
come batteri monocellulari,
che non possono far altro
che copiare e incollarsi,
sempre identici,
sempre dannosi.
Mi affanno a cercarmi,
a proiettarmi nel futuro,
figurandomi la fine che farei
e quale numero di busta sceglierei,
se avessi modo di parlarci,
guardandolo dritto in faccia,
a sto cazzo di destino.
19 marzo 2009
Schegge
nella carne, come schegge.
Ed è dura estrarle,
pulirsene,
cauterizzare quelle ferite
che ti rimangono aperte,
in attesa,
di cicatrizzare quei ricordi,
sempre tesi, in movimento:
che diventa impossibile
coagulare, a questo sangue.
16 marzo 2009
Naufragare (dentro te)
troppo,
anche se non voglio,
anche se decido che così è meglio.
Quando un percorso è sbagliato,
capisci che non ti aiuterà,
a venirne a capo,
che non ti servirà
a trovare un modo,
per fuggirne.
Al che, comprendi
ch'è inutile congetturare
e che non puoi pianificare:
perchè è oscuro il senso,
di questo naufragare.
12 marzo 2009
Cenere
dopo i fuochi fatui,
abbarbicati,
su certezze mancate,
in mezzo a strade asfaltate,
male,
da correggere carreggiate,
sterrate,
in metropoli modernizzate,
in aperitivi attardati,
che portano a letto, presto,
i sogni, ancora imballati.
9 marzo 2009
Il solito
il fine settimana è finito,
col suo retaggio di scorie,
da nascondere,
che si deve celare,
per apparire,
intatti e inattaccabili,
dinanzi a quegli specchi,
che ci aspettano,
per biasimarci, per schernirci.
Il tempo, intanto, travolge,
come sempre,
le nostre vite,
lasciandone, in briciole,
i ricordi,
ai quali appiccicarci,
per sentirci, per parlarci.
3 marzo 2009
Fragile
il clima tra noi e fuori dalla finestra.
Il mal di gola permane,
ma non brucia, quanto la solitudine,
che ho ereditato dai tuoi dubbi,
e dai tuoi silenzi,
eretti come muri di vetro,
che sarebbero così facili
da distruggere, da infrangere,
eppure non si riesce, nonostante,
ci si osservi, da parte a parte.
La voglia di scrivere riempirebbe,
questo pomeriggio insulso,
di un riposo forzato,
che non mi serve, che non mi cura.
Avrei bisogno di un po' di sole,
ma sbaglio,
a cercarlo tra le tue parole.
26 febbraio 2009
Giornate
le montagne,
i tetti delle case,
con le loro antenne, tristi,
a captare i segnali idioti,
dei nostri starnuti,
di mezza stagione,
che senza una ragione,
non ci parliamo,
più,
ma ci guardiamo,
di sottecchi,
a spiarci e a controllarci,
se ci stiamo guardando,
se ci stiamo osservando,
che non si capisce mai,
cosa stiamo pensando.
23 febbraio 2009
Riconoscenza
Quando serve, quando ne hai bisogno.
Quando ti aspetti che qualcuno salti fuori,
e ti difenda, ricordando
quello che hai fatto:
gli sbattimenti,
le rinunce,
le disponibilità illimitate...
perchè non salta fuori?
Perchè, capita,
che più una persona è genuina,
più una persona è accondiscendente
e più la gente glielo lo infila nel culo?
Perchè la riconoscenza, non esiste?
Perchè non imparo ad essere un figlio di puttana?
20 febbraio 2009
Autarchia
di stare bene, con me,
che sono quello che mi vuole più bene,
che sono la persona che sa,
quando mento e quando sono sincero,
con te, nonostante tu,
continui a pensare il contrario,
di quello che per me non è il contrario,
di quello che sto pensando,
di quello che sto cercando,
di dirti,
e lo so, perchè io lo so:
quando sto mentendo
e quando sono sincero.
18 febbraio 2009
Basse temperature
per offuscarti la vista,
per farti innamorare,
su queste strade, da passeggiare,
di questo uomo da rottamare,
assieme alla linea del telefono,
che c'ha appiccicato,
che c'ha consumato.
Adesso c'è meno nebbia,
c'è anche il sole,
ma fa freddo, al mattino,
e c'è ancora del gelo,
in quella zona ombreggiata
del mio cuore:
e rischio sempre di scivolare
e rischio sempre di farmi male.
15 febbraio 2009
Che fare?
Spazzato da un vento che pulisce e che chiarisce.
Ed io attendo che un po' di vento, pulisca anche me e i miei pensieri.
Che formano gangli e gorghi, in quel contenitore saturo del mio cranio,
che a fatica resiste nel rimanere integro, dinanzi a tanto roteare
e a tanto immagazzinare, di idee e ricordi, di sensazioni e sentimenti.
L'aria è pulita e si inspira facilmente,
tra le froge di un desiderio di diafana certezza:
quella che non ho, quella che mi manca e che mi fa penare,
che mi fa stancare tra quello che è bene e quello che è male.
Ed io continuo a non sapere, che cazzo fare.
12 febbraio 2009
Io non ho paura
ormai, della solitudine
degli anni trascorsi a chiedere
gli strappi, agli autostoppisti,
che, con me, navigavano,
le acque torbide di questi fiumi:
alti, fino alla nostra gola,
che ci lambiva, sempre, le labbra,
minacciandoci con gli incubi,
di un annegamento buio e freddo,
da portarci a scappare, lungo i binari,
del due, che ci accompagnava a casa,
e che ci rubava l'anima...
assieme al portafogli.
9 febbraio 2009
Esistere
che ci attraversa per poi lasciarci secca la gola:
che baciarci diventa impossibile,
che volerci diventa una pena.
Il mesto delle nostre giornate al lavoro,
ci allontana per poterci scrivere,
per poterci pensare,
per poterci immaginare,
in quale posto siamo e quale alcoolico beviamo.
Le strade si stanno dividendo,
eppure facciamo finta di fregarcene,
per apparire più forti, l'uno dell'altro,
quell'altro che vorremmo mai perdere,
che vorremmo mai abbandonare,
nonostante la fatica,
nonostante gli incroci,
di mutui e croci.
8 febbraio 2009
Lieve
da vedere, fare e dire,
ti autoimponi una disgregazione,
che lacera, nausea
e ti fa immobilizzare.
La pioggia mi perseguita,
in ogni viaggio
e l'asfalto mi fa scivolare,
su quelle parole,
che non ho avuto il coraggio di trovare.
1 febbraio 2009
El santo nada
adagiati, sulle vite a metà,
s'incastrano i dettami di rabbie,
scheggiate dalla mediocrità,
di un cinismo opaco, strizzato,
dimenticato, dalla stima mal sopportata,
ingoiata a smozzichi di banalità,
caduta a pioggia sui nostri crani, rasati,
di un rave, viola, in capannoni,
acidi di venti suburbani.
Il vuoto, c'è ancora, e s'aggira,
intorno alla TV, aspettando e ghignando,
al varco, dei vizi e delle virtù.
La gente parla,
e non ha niente da dire,
la gente parla,
parla e non vive.
31 gennaio 2009
There is nothing to explain
perchè non le trovo, perche non le ho.
La gente scompare, drenata dalla folla,
dalla vita, che assorbe le sensazioni di ieri,
trasformandole, in sassi, oggi.
Sassi, su cui s'incespica, facilmente,
su cui si fa fatica andare.
Compriamo macchine, vestiti, orologi,
per essere forti, per sentirci protetti,
poi ci perdiamo in due minuti, dentro gli occhi,
del fato, che ci afferra e ci racconta,
che non era quella la strada da battere,
che i fari baluginano, attraenti, in mezzo agli oceani.
Il vino, versato, sul tavolo, mi ricorda che
delle volte si beve, altre si piange.
24 gennaio 2009
A vanvera
a vanvera, che i ricordi si struggono,
di nostalgia, che lacera, disgrega.
Incespico, su virgole, tirate,
come filo spinato, teso,
alla bisogna, per farmi fermare,
per farmi cadere, in terra,
ad infangarmi le mani, i polsi,
in un silenzio, pesante,
che mi parla, in soliloqui,
agghiaccianti, deliranti,
in un rumore, di frastuono,
di cantiere in abbandono.
21 gennaio 2009
Sfaccettature
le speranze,
sbirciando il destino,
aspettando che passi sotto casa.
Sorvegliano il quartiere, la zona,
con occhiate fugaci e intense.
Spettegolano i sogni, conversando,
discorrendo tra loro,
di tutto, di tutti.
Si accavallano i pensieri, si rincorrono,
che non si sa mai da dove partono,
né mai, dove vanno a finire.
Si sperdono nell'aria, le gioie,
che scoppiano, come bolle...
dovunque, nel tempo.
20 gennaio 2009
Stasera
che so, senza senso.
Immagino parole,
che so, senza verso.
Stiracchio i pensieri, stanchi.
Senza utilità:
quella che serve a voi.
17 gennaio 2009
Da solo
schiacciato contro il muro del vero.
Mi sono perso,
all'interno della mia vita,
sbagliando strada,
calcolando male lo spazio.
Adesso devo fare i conti col risveglio:
che mi brucia la faccia,
mi asciuga la gola
e mi fa mancare il fiato.
15 gennaio 2009
Intrecci
Anche la mia:
con quella,
di persone che incrocio,
con le quali intreccio
rapporti, simpatie, odi, amori, passioni, tensioni.
Il senso del relativo.
Il relativismo.
I punti di vista.
Chi guardiamo, ci osserva
e nel mentre s'intreccia,
con noi.
E noi siamo ordito,
in mezzo a questa tela,
e noi siamo trama
in mezzo a questo intreccio.
11 gennaio 2009
Tristezza
CATEGORIA ARTISTI:
AFTERHOURS, Il paese è reale
ALBANO, L’amore è sempre amore
ALEXIA feat. Mario Lavezzi, Biancaneve
MARCO CARTA, Dentro ad ogni brivido
DOLCENERA, Il mio amore unico
GEMELLI DIVERSI, Vivi per un miracolo
FAUSTO LEALI, Una piccola parte di te
MARCO MASINI, L’Italia
NICKY NICOLAI & STEFANO DI BATTISTA, Più sole
PATTY PRAVO, E io verrò un giorno là
POVIA, Luca era gay
PUPO – BELLI – YOUSSOU’N DOUR, L’opportunità
FRANCESCO RENGA, L’uomo senza età
SAL DA VINCI, Non riesco a farti innamorare
TRICARICO, Il bosco delle fragole
IVA ZANICCHI, Ti voglio senza amore
Io spero ancora che sia uno scherzo, che non lo facciate sul serio.
Che tristezza, cazzo!
Non ho parole.
10 gennaio 2009
Esco
riuscirò a pensare.
Yann Tiersen, rende quasi magica
questa stanza,
quest'aria che respiro.
Fuori c'è il ghiaccio,
c'è il buio, c'è il freddo.
Andrò a scaldarmi,
in qualche postribolo,
a godere, a fumare e a bere.
Devo trovare una soluzione,
a questa mia depressione
che mi spinge a redimermi,
che mi preme di disgiungermi.
Esploro i fondali,
delle bottiglie che mi scolo,
alla ricerca della pace,
alla ricerca del tesoro.
8 gennaio 2009
Everything in its right place
perchè tutto è a posto.
Non mi sono pettinato,
e quando mi hai guardato,
mi hanno sussurrato,
le parole,
che avevi ragione.
Le sensazioni si coagulano nelle vene,
che mi bloccano la circolazione delle idee,
ed io non faccio altro
che ammirarti e volerti.
Rassetto il cervello,
cercando un ordine,
cercando un senso.
Metto le cose al loro posto
e non riesco a capire dove sbaglio.
5 gennaio 2009
Fuggire (da te)
scappare,
ma non riesco a liberare,
la mia testa,
ostaggio, rapita, bloccata,
da chili di pensieri,
che ostruiscono la mia ridicola fuga.
Come se bastasse voltarsi,
per non vederti,
come se servisse uscire,
per non pensarti,
mentre tu passeggi, indisturbata,
dentro di me,
per l'intera giornata.
3 gennaio 2009
E' solo febbre
e quest' anno sembra non partire,
a causa della febbre, che mi fa tossire,
dai polmoni, un malessere,
che non passa, che non s'abbassa.
I pensieri fluiscono pesanti, melmosi,
saturi di detriti e di rifiuti.
Il freddo mi chiude in casa,
in attesa, che io stia meglio,
che io sia sano, che io sia nuovo
e che possa uscire, ancora,
in strada, di nuovo.
2 gennaio 2009
Sms
a non vagheggiarti,
a cancellarti.
Provo a stropicciarmi gli occhi, forte,
come se fossi un' allucinazione,
ma tu non ti dissolvi, tu non scompari.
Maledico e mi dispiace, credi,
per questo mio continuo girare,
per questo mio continuo cercarti...
tra le cose da non trovare.
29 dicembre 2008
Trucchi
questo dicembre di sogni strappati
da un cielo di carta, costruito
con le promesse trascinate,
dalle speranze, spazzate,
via, lungo gli argini,
che abbiamo solo il coraggio di sfiorare
e che non ci permetteremo mai, di disturbare.
Bevendo, ridendo e fingendo
ho lasciato tutti credere,
di poter capire e sapere,
quanto i miei difetti galleggino,
anfibi, tra le teorie dei vasi comunicanti,
e quanto è buio, dopo la magia,
dietro il sipario,
in mezzo ai disincanti.
22 dicembre 2008
Il disagio
è qualcosa che cova dentro di te,
seduto, comodo, al caldo
e sta bene.
Il disagio lo senti nello stomaco,
tra l'esofago e lo stomaco.
Lui è li, in quel punto. Precisamente.
Tu lo senti respirare,
senti ch'è vivo e sai che c'è.
Che c'è sempre stato.
Il disagio ti fa sorridere alla gente,
mentre eviti di essere denudato,
mentre cerchi di fingere di stare bene,
mentre ti vomiti in bocca.
Il disagio ti prende quando tenti di scappare,
quando trovi qualcuno col quale poterlo condividere.
Lui si rivolta, perchè ti possiede,
perchè sei tu ad esser suo e non il contrario.
Il disagio puoi nasconderlo, oscurarlo e murarlo,
dentro di te
cercando di immunizzarti,
inutilmente,
dagli sguardi inquisitori,
che fuori, come avvoltoi,
volano sui tuoi guai.
19 dicembre 2008
Regali
che compie il mio istinto,
fatto di passione, chiacchiere e
discussione,
su una panchina in pietra,
in piazza san fedele,
in una Milano, da non più bere.
Osservando le mie scarpe,
t'ho raccontato il fiume della mia vita,
che scorre oggi,
che ti attraversa,
attraverso la mia bocca.
I sogni, i miei, i tuoi,
insieme, formano un ricordo,
che già possiedo
e che già mi porto dentro,
conservandolo,
come un meraviglioso regalo.
16 dicembre 2008
Caos (in testa e fuori)
quella frangia sugli occhi neri
e quel sorriso,
che afferra al collo, stringe
e scava la schiena
ed il caos esplode
e vorrei mille cose,
mentre mi sembra di non averne:
nessuna chance,
mi annebbia le palpebre,
ch'è così facile perdersi
e così difficile trovarti,
che solo due mesi fa non ti conoscevo
e solo quattro giorni fa t'abbracciavo
e avrei voluto scomparire...
mentre scoprivo di essere in errore.
13 dicembre 2008
Equivoci
e i grattacieli, che lo skyline
n'è vittima inerme e s'adegua, s'adatta...
fa spallucce e aspetta.
Aspetta che arrivino i tempi migliori,
attraverso gli sms, nascosti,
cancellati subito, che si ha paura di rileggerli
o peggio: interpretarli.
Ch'è da lì che nascono i fraintendimenti,
i malintesi, gli equivoci.
Si equivoca, su tutto,
una frase, uno sguardo, una parola,
un gesto, un atteggiamento.
E noi, psicologi /psicanalisti da quattro soldi,
decodifichiamo, decifriamo,
oppure, tiriamo a indovinare,
per poi accorgerci, puntualmente,
di sbagliare.
10 dicembre 2008
2003
Di quanto facesse caldo, e di come fossero abbronzati, neri, i nostri corpi, che si chiamavano, che si chiavavano.
Di quando hai sputato sui quadri di Gauguin, perchè aveva lasciato morire il nostro Vincent. Perchè era un puttaniere (così dicevi) e lo aveva abbandonato. Ora guardo l'orologio e baciare in bocca il tempo non ha più lo stesso gusto e disperdere le ansie e i sogni in corridoi e vicoli non ha più lo stesso senso.
Di quando le cartoline mai spedite acquistavano un valore poetico e le foto diventavano iconografie di una stagione, che sapevamo non sarebbe mai più tornata, che sapevamo non avremmo mai più vissuto. Ora le immagini, a volte, sbiadiscono o sfocano in mestiere, banalità e routine.
Di quando ci siamo stancati e guardandoci, abbiamo realizzato che sarebbe bastato così, come si fa con lo sciroppo quando non si ha più la tosse. Tossivamo, invece, mentre piangevamo, un addio ineluttabile, come la fine di un film, che hai amato, che ti ha segnato, ma che non vorrai mai più rivedere, perchè non sarebbe uguale, a come quando, l'hai visto per la prima volta.
9 dicembre 2008
Emicranie
sugli amplessi frequenti,
passati ad ascoltare
i latrati di lupi metropolitani,
accalcati in vagoni insalubri,
che scavano questa città
trapanandomi le ossa battute dal freddo.
I denti digrignano,
irrigiditi da un vento gelido
che svuota e lucida,
pulendo e disintossicando
dai ricordi infetti,
dai periodi imperfetti.
L'emicranie tengono compagnia,
rammentando una nostalgia
dovuta alla disfunzione
dell'effetto vasodilatatore
di una qualche canzone
che si manifesta a tratti,
come quei rapaci,
che a scatti,
catturano roditori e ratti,
per farne un uso inevitabile,
necessario e vitale.
4 dicembre 2008
C'è crisi
post, pre, quello che è,
non importa.
Sbando, guidando
contromano st'astronave di pensieri,
in ghirigori forieri
di un presagio fremebondo
picchettato da un sottofondo
di una musica, che mi basta
e che basta a sè.
Autarchia, unica via,
per piacersi, compiacersi
e accettarsi,
in folle di dispersi,
sconosciuti, arpionati da desideri
e obblighi incessanti.
Scartavetrando le anime
ingolfate in postriboli accattivanti,
incedo di sbieco,
ammirando gli altri,
che sanno quello che vogliono,
che possono quello che sognano.
Pigio, a tappeto, rischiando
il car crash, l'incidente mortale,
che potrebbe portare
al delirio irreversibile e universale,
di frasi sconnesse,
di un senso inaccessibile,
in una calma apparente,
di una quiete carente,
di soddisfazioni e sorrisi,
in quest'epoca di crisi.
3 dicembre 2008
Sweet the sin
delle slot machine,
al bar, seduti sugli sgabelli,
cinesi con sacchetti,
spopolano il tintinnio del piacere,
ricco di stragi,
di combinazioni vincenti,
mentre bevo birra e mi guardo intorno,
pensando che fuori fa freddo
e vorrei fumarmela dentro,
sta cazzo di sigaretta.
1 dicembre 2008
Impressioni (di dicembre)
ad auscultare un cielo gravido,
madido di pioggia,
mista al freddo che permea,
gli occhi e le braccia, tese
ad afferrare i meteoriti
di un ordito di vie
suburbane, come palcoscenico,
per recitare, su sceneggiature,
lise e sdrucite da un uso
indefesso, assiduo e costante.
Le passeggiate acquistano
di valore, per uno sforzo insostenibile,
per una paura incontenibile,
di una fobia, che arresta i cuori,
che trattiene i respiri,
per giustificare il cianotismo,
per attenuare l'anarchismo.
Parcheggiati in rimesse abusive,
con prezzi impopolari
i barboni sorridono,
si stringono e si scaldano,
nel vino da discount,
persi in un sonno libero
e attraversati da un sogno unico.
28 novembre 2008
Nevica (su di me)
27 novembre 2008
L'attesa
più del mio fegato,
anestetizzandomi coi superalcoolici,
cauterizzandomi le ferite, da solo,
come si fa in trincea.
Quella che abbiamo scavato
per spiarci, armarci e assaltarci,
per poi restare impigliati nel filo spinato
dei nostri sentimenti,
languidi, d'acciaio e sanguinolenti.
Intanto il tempo passa, morto,
chè la guerra sfianca,
di lunga e abulica attesa
e arranca,
il senso, dello stesso,
perso,
ad aspettare.
25 novembre 2008
Intifada
bagnati dalla solitudine dei tuoi occhi,
che annegano tra le lacrime
della pioggia che hai fatto cadere,
strofinandoti i polsi umettati
col chianti dei tuoi lamenti.
Approdo, esitante, sulle coste
delle tue ore perse ad ammirare
cieli grigi e cieli tersi,
mentre leggevi i diari dei tuoi abusi,
di una marea che s'alzava,
ad inondare i nostri cuori
ingrossati dalla peste
di un'intifada di parole,
che rivoltosa, lanciava sassi
sui vetri già infranti
delle nostre vite.
23 novembre 2008
Departures/Arrivals
si lascia, si torna,
si inspira, si espira.
Si viaggia, volontariamente, involontariamente.
Di necessità, comunque.
Si attraversano luoghi, spazi, tempi e vite,
per osservarne, per impararne,
per apprezzarne, per biasimarne.
Ci si sconvolge, per accompagnarsi,
per gioirne, per brindarne,
per sorriderne, per piangerne.
Ci si sposta, infine, nomadi, randagi,
alla ricerca perenne
di occhi da guardarne,
labbra da sentirne,
mani da toccarne.
13 novembre 2008
Ciao
prenderò un altro treno e 10 giorni via.
Sgancio il vagone routine,
tiro su l'ancora, che mi trattiene,
nell' oceano frenesia e vado... in balìa.
Spengo il telefono,
accendo il bisogno di non-pensare,
ad altro, che non sia... vita,
la mia.