Nel cielo di cenere,
affonda il giorno dentro l'onda,
sull'orlo della sera,
temo sparirmi anch'io nell'ombra,
la notte che viene, è un'orchestra,
di lucciole e ginestra.
Tra echi di brindisi e fuochi,
vedovo di te,
sempre solo, sempre a parte,
abbandonato,
quanto più mi allontano lei ritorna,
nella pena di una morna.
E sull'amore che sento,
soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro,
nascosto nel buio e nel mar,
grido non più,
immaginare ancor,
tanto qui, c'è soltanto vento
e parole di allora.
E il vento della sera sarà,
che bagna e poi s'asciuga
e labbra che ricordano e voci
e carne che si scuote sarà,
sarà l'assenza che m'innamora
come m'innamorò...
Tristezza che non viene da sola
e non viene da ora,
ma si nutre e si copre dei giorni
passati in malaora.
Quando è sprecata,
la vita,
una volta,
è sprecata in ogni dove.
E sull'amore che sento,
soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro,
nascosto nel buio e nel mar,
grido non più,
immaginare ancor,
quel che è dentro è soltanto vento
e rimpianto di allora.
E il vento della sera sarà,
che bagna e poi s'asciuga
e ancora musica e sorriso sarà
e cuore che non tace,
la schiuma dei miei giorni sarà,
che si gonfia e poi si spuma.
Sarà l'anima che torna,
nella festa di una morna.
(Vinicio Capossela)
2 commenti:
niente da aggiungere...assolutamente niente...
Ciao
vieni a trovarmi su:
www.iomicaricodirabbia.blogspot.com
Thanx
Paolo
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