28 novembre 2008

Nevica (su di me)

La gente, solitamente, guarda la neve cadere e posarsi in terra... o sulle auto o sulle cose. A me piace ammirarla dal basso, naso in su, perpendicolarmente, osservando lo zenit, così da esserne avvolto, così da perdermici dentro e fuori a quel gelo che s'appoggia sul viso e ti si scioglie, bagnandoti occhi, gote e labbra, mentre osservi il vortice, mentre osservi la caduta gravitazionale di quei cristalli irregolari, che sui palmi delle tue mani, diventano neve... solo per un secondo.

27 novembre 2008

L'attesa

Ho sconquassato la mia anima
più del mio fegato,
anestetizzandomi coi superalcoolici,
cauterizzandomi le ferite, da solo,
come si fa in trincea.
Quella che abbiamo scavato
per spiarci, armarci e assaltarci,
per poi restare impigliati nel filo spinato
dei nostri sentimenti,
languidi, d'acciaio e sanguinolenti.
Intanto il tempo passa, morto,
chè la guerra sfianca,
di lunga e abulica attesa
e arranca,
il senso, dello stesso,
perso,
ad aspettare.

25 novembre 2008

Intifada

Incrocio gli sguardi
bagnati dalla solitudine dei tuoi occhi,
che annegano tra le lacrime
della pioggia che hai fatto cadere,
strofinandoti i polsi umettati
col chianti dei tuoi lamenti.
Approdo, esitante, sulle coste
delle tue ore perse ad ammirare
cieli grigi e cieli tersi,
mentre leggevi i diari dei tuoi abusi,
di una marea che s'alzava,
ad inondare i nostri cuori
ingrossati dalla peste
di un'intifada di parole,
che rivoltosa, lanciava sassi
sui vetri già infranti
delle nostre vite.

23 novembre 2008

Departures/Arrivals

Si parte, si arriva,
si lascia, si torna,
si inspira, si espira.
Si viaggia, volontariamente, involontariamente.
Di necessità, comunque.
Si attraversano luoghi, spazi, tempi e vite,
per osservarne, per impararne,
per apprezzarne, per biasimarne.
Ci si sconvolge, per accompagnarsi,
per gioirne, per brindarne,
per sorriderne, per piangerne.
Ci si sposta, infine, nomadi, randagi,
alla ricerca perenne
di occhi da guardarne,
labbra da sentirne,
mani da toccarne.

13 novembre 2008

Ciao

E quindi adesso parto,
prenderò un altro treno e 10 giorni via.
Sgancio il vagone routine,
tiro su l'ancora, che mi trattiene,
nell' oceano frenesia e vado... in balìa.
Spengo il telefono,
accendo il bisogno di non-pensare,
ad altro, che non sia... vita,
la mia.

10 novembre 2008

Treni

Prenderò un altro treno,
per andare via,
per tornare su quei binari,
che costruiscono, abili,
i miei ricordi, i miei segni,
le mie orme e le mie ombre.
Navigherò sulle circostanze,
tornerò da dove sono partito,
da dove ti ho lasciato,
per rivederti,
ritoccarti,
risentirti,
rigustarti,
riannusarti.
e ancora portarti,
con me,
su altri treni.

9 novembre 2008

Orfani ora

Gli ultimi lavori non saranno mai come i primi e i primi mai come gli ultimi.
Giustamente.
Fatto è, che il disco l'ho già sgualcito, l'ho già divorato ed il feedback è solitamente magnifico, immancabilmente evocativo, unicamente suo.
Ho eletto, però, la traccia n°6 a quella più solcata, a quella più battuta...
a quella che più (mi) è piaciuta.

"e io sono quello a cui
fai accender sigarette
e sono quello
per cui le hai accese tu..."

6 novembre 2008

Life is like a slot machine

Nel parcheggio vuoto m'hai guardato, dicendomi : "la vita è strana!".
Io ci rimugino tentando di sovvertire i miei e i tuoi destini,
ma la fatica è immane ed il risultato ridicolo.
M'appoggio sulle idee più felici, su quelle migliori
ed il sogno si materializza lusingandomi e attraendomi, come fai tu.
Non ci capisco più nulla, forse perchè l'alcool picchia... forte,
forse perchè le parole non dette pesano come macigni sul mio fingere
uno status attraente, un fare emozionante.
Potrei essere più fortunato,
se solo provassi ad esserlo,
se solo tentassi la fortuna,
se solo giocassi,
se solo mi mettessi in gioco.

3 novembre 2008

Quanto fa male farsi tosare?

Sopra la panca, o anche sotto per ricominciare, per risorgere dalle ceneri di questo mio stato confusionale che si confonde con quello pubblico ch'è mio com'è tuo. E allora fottetevi, fottetevi tutti, voi, il vostro perbenismo ottuso, tardo di mente e insulso di questo 3° millennio bigotto, ipocrita e fariseo. Che state ancora a parlare dei tagli all'istruzione, alla sanità o sailcazzo dove, per poter protestare, manifestare farvi picchiare e farvi inculare come capre, per poi farvi tosare e per poi poter testimoniare che il fascismo esiste, c'è, l'ho visto passeggiare indisturbato e travestito da pancabbestia per l'occasione e non era halloween. Ve ne siete accorti ieri, durante la pubblicità, tra il tg5 e il meteo o viceversa che tanto che cazzo di differenza c'è? Ditemelo voi che guardate striscia la notizia, portaporta o sa la madonna quale oscenità, quale porcheria e v'iniettate tutti i dì, quel poutpurri di merda e letame farcito con cioccolato della lindt, così da evitare d'accorgervi di nulla, così da farvelo pure piacere. Siete ancora dietro a discutere di destra, sinistra, mafia e chiesa, perchè i problemi, quelli veri, vanno risolti.
In sto paese del vomito i conati si susseguono senza soluzione di continuità e lacerano le pareti, i succhi gastrici, insalubri e deleteri.
In sto cazzo di paese dove gli scrittori, costretti, fuggono e s'inabissano e gli stronzi, com'è noto, galleggiano.

I really don't care..

...and I guess that I just don't know