26 febbraio 2009

Giornate

Si trasvolano gli oceani,
le montagne,
i tetti delle case,
con le loro antenne, tristi,
a captare i segnali idioti,
dei nostri starnuti,
di mezza stagione,
che senza una ragione,
non ci parliamo,
più,
ma ci guardiamo,
di sottecchi,
a spiarci e a controllarci,
se ci stiamo guardando,
se ci stiamo osservando,
che non si capisce mai,
cosa stiamo pensando.

23 febbraio 2009

Riconoscenza

La riconoscenza dov'è?
Quando serve, quando ne hai bisogno.
Quando ti aspetti che qualcuno salti fuori,
e ti difenda, ricordando
quello che hai fatto:
gli sbattimenti,
le rinunce,
le disponibilità illimitate...
perchè non salta fuori?
Perchè, capita,
che più una persona è genuina,
più una persona è accondiscendente
e più la gente glielo lo infila nel culo?
Perchè la riconoscenza, non esiste?
Perchè non imparo ad essere un figlio di puttana?

20 febbraio 2009

Autarchia

Mi basta di sorridere,
di stare bene, con me,
che sono quello che mi vuole più bene,
che sono la persona che sa,
quando mento e quando sono sincero,
con te, nonostante tu,
continui a pensare il contrario,
di quello che per me non è il contrario,
di quello che sto pensando,
di quello che sto cercando,
di dirti,
e lo so, perchè io lo so:
quando sto mentendo
e quando sono sincero.

18 febbraio 2009

Basse temperature

Ho alzato un polverone,
per offuscarti la vista,
per farti innamorare,
su queste strade, da passeggiare,
di questo uomo da rottamare,
assieme alla linea del telefono,
che c'ha appiccicato,
che c'ha consumato.
Adesso c'è meno nebbia,
c'è anche il sole,
ma fa freddo, al mattino,
e c'è ancora del gelo,
in quella zona ombreggiata
del mio cuore:
e rischio sempre di scivolare
e rischio sempre di farmi male.

15 febbraio 2009

Che fare?

Il cielo è terso, limpido.
Spazzato da un vento che pulisce e che chiarisce.
Ed io attendo che un po' di vento, pulisca anche me e i miei pensieri.
Che formano gangli e gorghi, in quel contenitore saturo del mio cranio,
che a fatica resiste nel rimanere integro, dinanzi a tanto roteare
e a tanto immagazzinare, di idee e ricordi, di sensazioni e sentimenti.
L'aria è pulita e si inspira facilmente,
tra le froge di un desiderio di diafana certezza:
quella che non ho, quella che mi manca e che mi fa penare,
che mi fa stancare tra quello che è bene e quello che è male.
Ed io continuo a non sapere, che cazzo fare.

12 febbraio 2009

Io non ho paura

Non ho più paura, da un pezzo,
ormai, della solitudine
degli anni trascorsi a chiedere
gli strappi, agli autostoppisti,
che, con me, navigavano,
le acque torbide di questi fiumi:
alti, fino alla nostra gola,
che ci lambiva, sempre, le labbra,
minacciandoci con gli incubi,
di un annegamento buio e freddo,
da portarci a scappare, lungo i binari,
del due, che ci accompagnava a casa,
e che ci rubava l'anima...
assieme al portafogli.

9 febbraio 2009

Esistere

I nostri occhi s'abbagliano di una felicità
che ci attraversa per poi lasciarci secca la gola:
che baciarci diventa impossibile,
che volerci diventa una pena.
Il mesto delle nostre giornate al lavoro,
ci allontana per poterci scrivere,
per poterci pensare,
per poterci immaginare,
in quale posto siamo e quale alcoolico beviamo.
Le strade si stanno dividendo,
eppure facciamo finta di fregarcene,
per apparire più forti, l'uno dell'altro,
quell'altro che vorremmo mai perdere,
che vorremmo mai abbandonare,
nonostante la fatica,
nonostante gli incroci,
di mutui e croci.

8 febbraio 2009

Lieve

Quando ti sembra che non ti rimanga niente,
da vedere, fare e dire,
ti autoimponi una disgregazione,
che lacera, nausea
e ti fa immobilizzare.
La pioggia mi perseguita,
in ogni viaggio
e l'asfalto mi fa scivolare,
su quelle parole,
che non ho avuto il coraggio di trovare.

1 febbraio 2009

El santo nada

Tornando sui sentieri sbagliati,
adagiati, sulle vite a metà,
s'incastrano i dettami di rabbie,
scheggiate dalla mediocrità,
di un cinismo opaco, strizzato,
dimenticato, dalla stima mal sopportata,
ingoiata a smozzichi di banalità,
caduta a pioggia sui nostri crani, rasati,
di un rave, viola, in capannoni,
acidi di venti suburbani.
Il vuoto, c'è ancora, e s'aggira,
intorno alla TV, aspettando e ghignando,
al varco, dei vizi e delle virtù.
La gente parla,
e non ha niente da dire,
la gente parla,
parla e non vive.

I really don't care..

...and I guess that I just don't know