10 settembre 2008

Ramadan

Rachid è un trasportatore egiziano, alto, faccia simpatica e molto a modo.
Rachid viene a consegnarmi la merce, una volta ogni due settimane, oggi, però, lo trovo un po' sbattuto.
-Ciao Rachid, ti vedo un po' conciato... cosa c'hai?- Gli chiedo.
-Nulla, è che sono un po' stanco.-
-Come mai?-
-E' il ramadan: sono solo al decimo giorno, e ne mancano ancora venti!-
-Il ramadan?-
-Eh si, eh.. noi mussulmani facciamo il ramadan! Non ne hai mai sentito parlare?- Scherza.
-Si... no, nel senso... so cos'è... solo che, mi fa un po' strano!-
-Perché?- Sbotta.
-Non so.. mi fa strano e basta!- Ammetto. -Conosco diversi ragazzi maghrebini, anche africani
ma loro... non fanno il ramadan.-
-Eh, lo so- dice - lo fa chi ci crede, chi non ci crede è libero di non farlo! E poi, guarda che, anche i maghrebini, sono africani!- Mi corregge, ghignando.
-Che storia, però! ...Perciò son dieci giorni che non tocchi cibo alla luce del giorno?- Gli domando.
-Né cibo, né acqua!-
-Ma col caldo che fa, non muori di sete?-
-Eh... non vedi che faccia c'ho?-
-In effetti, c'hai proprio un brutto muso!-
Ride.
-Sai non mi pesa tanto quello..- confessa -..quanto il.. non poter... sai.. stare con tua moglie!-
Scoppio a ridere, di una risata fragorosa. Lo contagio subito, e la risata raddoppia, anche nel fragore!
-Bé.. effettivamente.. quello deve essere davvero pesante.- Gli faccio.
-E' la prova più dura da superare!- Ammette, ilare.
Continuiamo a ridere. E continuiamo a chiacchierare.
Mi racconta dei suoi figli,
dei suoi 17 anni su quasi 50 passati in Italia,
di come sia cambiata Milano e l'Italia,
del suo fare il trasportatore il giorno e del suo fare il trasportatore la notte.
-Sai il mutuo, il leasing, il gasolio- Mi confessa abbattuto.
-Altro che ramadan!- Lo ammonisco. -Tu dovresti staccare un attimo!-
Ha voglia di parlare. -Con te mi viene facile- mi dice.
Mi parla della sua voglia di tornare in Egitto.
-La vita è una- dice -Non posso passarla a lavorare e basta!-
(A chi lo dici) penso.
Poi, mi descrive i suoi figli: della piccola che quest'anno ha voluto provare a fare il ramadan con lui e del quasi geometra che quest'anno inizia l'ultimo anno.
-Sono liberi di prendere la strada che vogliono, sono la mia vita, voglio solo che stiano bene.-
Gli si bagnano gli occhi, poi si bacia il palmo e il dorso della mano.
-La vita è una.- Mi ripete.

Io sorrido e osservandolo, penso a quante volte, negli ultimi tempi, mi sono ripetuto queste quattro parole. A quante volte, me lo sono urlato contro, rabbiosamente, violentemente.
A quanto sia "di moda", per me, questa frase.

-Dai Rachid, andiamo al bar che ti offro il caffè!- Propongo.
-Il caffè lo bevi tu, però.. che io non posso!-
Ridiamo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

rachid è il dolce e l'amaro della vita è colui che ti ricorda che la vita è una ma che passa la sua a lavorare giorno e notte....l'unica cosa che ci rimane è commuoverci quando parliamo delle "cose" che amiamo e riuscire ancora ad amare qualcosa...anche solo i nostri sogni!

Cavoli si sente l'influenza di amnesiac (radiohead) mentre leggevo di Rachid.

...continua ...

robbby ha detto...

dovremmo ripetercele più spesso quelle quattro parole, nel silenzio della nostra stanza, o urlarle con tutta la voce che abbiamo dentro..non dovremmo darle per scontato mai quelle quattro parole, non dovremmo dimenticarcene neanche per un attimo...eppure ci vengono in mente solo quando qualcun'altro le dice..sarà paura di affrontare a testa alta la seconda di quelle quattro parole?

marian. ha detto...

e quante volte viggliaccamente dici che LA VITA E' UNA e poi non fai un bel niente. continui a infiliarti nel tempo-lavoro come un blocco di pietra in una schiaccia- sassi e qualche volta sei persino convinto che sia il meglio che si possa avere, perchè è un sistema talmente astuto da saperti vendere persino surrogati di felicità.
perchè Rachid, come me, è senza terra, nè una radice FISICA. e non sono cazzate. si soffre davvero. per fortuna incontri sempre qualcuno che ti offre un caffè...

IsaccoNucleare ha detto...

grazie mille dei complimenti sonic, che ricambio subito vista la bellezza di questo post...."la vita è una", non dobbiamo dimenticarlo...rachid ha scelto di viverla così...........thanks

Max_am ha detto...

Lunedì stavo passeggiando sulla spiaggia, quasi al tramonto, quando improvvisamente vedo davanti a me un apparente fuggi-fuggi di lenzuola bianche raffazzonate alla "bell-é-meglio" e di vetrine di cartone improvvisate.
Lei pondera immediatamente che mi hanno scambiato per un poliziotto a causa dei Ray Ban e perciò stanno scappando.
Ma-ddai. Interrogo il più vicino allora: "Ehi che succede? Perchè state scappando?"
E lui con il suo whitening smile risponde "E' il Ramadan ... non possiamo + vedere donne in costume dopo una certa ora".
Perciò mi volto soddisfatto: "Mi sa che è colpa tua invece ..."

Complimenti per il blog :D

I really don't care..

...and I guess that I just don't know