Passiamo da un vuoto ad un altro,
tentando di recuperare un sommergibile che ci dia uno strappo, fino a casa.
Ci viene, sempre più spesso, sonno, perché siamo stanchi di novità,
perché vorremmo sederci un attimo, distenderci e poltrire ignari e noncuranti.
I regali, gli omaggi, le sorprese, non guadano più il mio fiume,
che s'ingrossa, minaccioso, di fango, detriti e sommerge,
allaga, inabissa ogni gentilezza, ogni premura.
Gli argini, intanto, si riempiono di curiosi,
appassionati, perditempo, fancazzisti,
che osservano, spiano, controllano,
indagano l'evolversi della vicenda,
aspettando che arrivino i giornalisti, aspettando che arrivi la TV.
L'infelicità, nel frattempo, guerreggia con la mia disillusione,
dando vita a battaglie epocali, a sfide formidabili,
che intrattengono gagliardamente il pubblico,
che mai deluso, mai scontento,
apprezza e mi ripaga con risate di scherno e applausi di dileggio.
3 commenti:
una metà di me si ritrova tantissimo in questo post...l'altra metà ha sempre più spesso sonno perchè novità non ne arrivano, e non vuole trovare requie... come si chiama, sdoppiamento di personalità o è solo l'incapacità(o la paura) di capire cosa si vuole trovare dietro l'angolo?
Questo post è il prodotto di uno stato d'animo, che, sempre di più, negli ultimi tempi, viene condizionato dalla mia vita lavorativa e dall'indotto che ne consegue. Non saprei, penso solo che, se volessi capire lucidamente, cosa c'è dietro l'angolo, credo che proverei, in questo momento, soprattutto, paura e spavento.
ma se il fiume si ingrossa pericolosamente di fango e detriti, non è che sta arrivando alla foce? e lo sai che una volta nel mare...è tutta un'altra storia!! basta saper stare a galla e non essere stronzi.
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