Accarezzo la noia del pomeriggio,
che mi entra in casa coi suoi spifferi,
soffiati sul mio collo.
Asciugo la gola schiarendo le parole,
da incollarci su questo post,
ostile e indisposto
che non mi aiuta per niente.
Penetro tra i solchi di questa tastiera,
cercando, con un po' di fortuna,
la soluzione ai miei tormenti, ai miei assilli.
Trovo invece la sfiga,
che assume consistenza
e si spande incurante sul mio scranno,
facendomi alzare i gomiti e poi le braccia,
a stiracchiare le idee, le riflessioni.
Mi arrendo alla noia,
che s'appoggia alla mia spalla,
puntellandosi,
così da permettermi, di fare altrettanto.
7 commenti:
che bella la noia.... così odiosa! s'insinua anche in questi tempi di società veloce, ultraproduttiva, di comunicazione per forza e immagini a buttare. com'è che in una società del genere, dove puoi comprare qualunque surrogato di intrattenimento, lei torna sempre con quell'aria beffarda? o è colpa dell'inquietudine interna?
Noi danzando intorno supponiamo ma la verità siede al centro e sa...anche la noia è un movimento.
...continua...
La noia scheggia, disintegra, frantuma, sbriciola, disfà, disgrega e indebolisce. La noia incita ed eccita l'inquietudine interna.
Almeno, la mia.
forse la risposta a espresso è proprio che la noia è l'unica sensazione che non puoi comprare nè (s)vendere, l'unica con cui dobbiamo confrontarci e lottare con poca voglia anche quando abbiamo voglia e armi per sconfiggerla..fa parte di un processo di masochismo e autolesionismo misto ad amore per noi stessi, in qualche strano e bizzarro modo.. :)
Se le scimmie riuscissero a provare noia, potrebbero diventare uomini. e se avesse ragione Goethe?
Secondo me la noia è la fase statica che precede quella dinamica che chiamiamo inquietudine....e come al solito il problema è il corollario.
(Ciao ni....)
Non so dire, non so bene, ma (delle volte) m'annoio normalmente mortalmente... non so... non so.
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