E trascorre anche quest'autunno,
ad aspettare che nevichi, come ogni anno,
ad aspettare che replichi, come ogni anno,
lo spettacolo d'arte varia,
nell'ora d'aria,
che abbiamo per pensare,
riflettere e accettare,
che Monicelli s'è ammazzato
ed il tempo non si è fermato,
neanche per un istante,
ciononostante,
si continua a far finta di niente
ad aspettare altra gente,
che possa sostituire il presente
e riesca a renderlo meno inquinante.
1 dicembre 2010
30 settembre 2010
Scorie
Ti rimane addosso,
anche se l'hai rimosso,
il peccato,
dolce,
d'aver sbagliato,
d'aver afferrato,
il momento giusto,
per scappare,
per chiarire,
a te stesso,
ch'era meglio finire in pasto ai lupi,
piuttosto che scivolare dai dirupi,
tutti i giorni,
senza un senso
ed alcun compenso,
per quello che hai fatto,
oltretutto insoddisfatto,
tumefatto,
dai colpi ricevuti,
ottenuti,
senza alcun risparmio,
senza alcun contegno,
ti hanno rinforzato,
irrobustito e
rinsaldato,
nonostante la mancanza di pressione,
nonostante l'attuale digressione.
anche se l'hai rimosso,
il peccato,
dolce,
d'aver sbagliato,
d'aver afferrato,
il momento giusto,
per scappare,
per chiarire,
a te stesso,
ch'era meglio finire in pasto ai lupi,
piuttosto che scivolare dai dirupi,
tutti i giorni,
senza un senso
ed alcun compenso,
per quello che hai fatto,
oltretutto insoddisfatto,
tumefatto,
dai colpi ricevuti,
ottenuti,
senza alcun risparmio,
senza alcun contegno,
ti hanno rinforzato,
irrobustito e
rinsaldato,
nonostante la mancanza di pressione,
nonostante l'attuale digressione.
16 settembre 2010
Imparare
Tornare,
dove non sei mai stato,
perchè, da prima,
sei già passato
ed hai già pagato, saldato,
il debito,
per averti,
promesso di bastarti.
Settembre mi ha aspettato,
per dirmi,
che è tutto finito, cessato,
che il peggio è già vissuto.
Io sorrido,
perchè sono sempre uguale,
conflittuale, abituale e irregolare,
in un mondo reale,
che purtroppo, non ti fa giocare,
troppo spesso
ed io non ho ancora smesso,
di fumare,
e confesso,
di avere ancora tanto,
da imparare.
dove non sei mai stato,
perchè, da prima,
sei già passato
ed hai già pagato, saldato,
il debito,
per averti,
promesso di bastarti.
Settembre mi ha aspettato,
per dirmi,
che è tutto finito, cessato,
che il peggio è già vissuto.
Io sorrido,
perchè sono sempre uguale,
conflittuale, abituale e irregolare,
in un mondo reale,
che purtroppo, non ti fa giocare,
troppo spesso
ed io non ho ancora smesso,
di fumare,
e confesso,
di avere ancora tanto,
da imparare.
14 luglio 2010
28 maggio 2010
28 maggio 2009
Ho lasciato un pezzo di me,
su quel marciapiede,
dove risiede,
quell'abbraccio infinito,
di quel giovedì sparito,
in una sera incantata,
da un bacio regalato,
di un sogno addobbato,
da un aperitivo durato,
tutta la notte,
tra magie ininterrotte,
ha segnato l'inizio,
della fine di un supplizio,
durato per mesi
e che per mesi poi è continuato,
ingabbiato,
da un sentimento sopravvento,
che mi ha portato alla deriva
e che smarrito si accaniva,
finchè si è perso,
piangendo,
giungendo,
alla fine,
di un anno,
passato ad osservare,
ma ancora si commuove
e continua a ricordare.
su quel marciapiede,
dove risiede,
quell'abbraccio infinito,
di quel giovedì sparito,
in una sera incantata,
da un bacio regalato,
di un sogno addobbato,
da un aperitivo durato,
tutta la notte,
tra magie ininterrotte,
ha segnato l'inizio,
della fine di un supplizio,
durato per mesi
e che per mesi poi è continuato,
ingabbiato,
da un sentimento sopravvento,
che mi ha portato alla deriva
e che smarrito si accaniva,
finchè si è perso,
piangendo,
giungendo,
alla fine,
di un anno,
passato ad osservare,
ma ancora si commuove
e continua a ricordare.
13 maggio 2010
Continuare
Troppi pensieri,
voragini,
che si aprono all'improvviso
e scaraventano,
lontano ogni sorriso.
Non riesco a dimenticare
e mi odio per questo,
per ogni gesto,
che mi ritorna in mente,
inclemente, opprimente.
Gli anni sembrano giorni
e i mesi, minuti,
trascorsi ad aspettare,
qualcosa che sembra,
fuggire,
che sembra non tornare.
Da queste parti,
niente è come appare
e spesso non è facile,
continuare,
ad aspettare.
voragini,
che si aprono all'improvviso
e scaraventano,
lontano ogni sorriso.
Non riesco a dimenticare
e mi odio per questo,
per ogni gesto,
che mi ritorna in mente,
inclemente, opprimente.
Gli anni sembrano giorni
e i mesi, minuti,
trascorsi ad aspettare,
qualcosa che sembra,
fuggire,
che sembra non tornare.
Da queste parti,
niente è come appare
e spesso non è facile,
continuare,
ad aspettare.
9 aprile 2010
28 marzo 2010
Di passaggio (forzato)
Appari, scompari,
ti dissolvi,
ritorni.
Le mie foto?
E le tue lacrime?
In questo vortice,
sempre puntuale,
riesci a planare,
per suggerire,
che hai altro a cui farmi pensare.
Vado in Spagna!
Daccordo,
troveremo una soluzione,
con le spese,
prive dell'amore,
che ci ha conosciuto,
perchè tutto è svanito,
a sole due settimane dal tuo compleanno,
coi cambi d'orario,
che ci rubano il sonno,
già scarso,
per entrambi,
che ancora cerchiamo,
qualcuno,
al di fuori,
di noi stessi.
ti dissolvi,
ritorni.
Le mie foto?
E le tue lacrime?
In questo vortice,
sempre puntuale,
riesci a planare,
per suggerire,
che hai altro a cui farmi pensare.
Vado in Spagna!
Daccordo,
troveremo una soluzione,
con le spese,
prive dell'amore,
che ci ha conosciuto,
perchè tutto è svanito,
a sole due settimane dal tuo compleanno,
coi cambi d'orario,
che ci rubano il sonno,
già scarso,
per entrambi,
che ancora cerchiamo,
qualcuno,
al di fuori,
di noi stessi.
22 marzo 2010
Esame di coscienza
Il pragmatismo:
questo è quello che mi è sempre mancato.
Non l'ho mai avuto,
nè mai l'ho cercato.
E probabilmente,
ho sempre sbagliato.
questo è quello che mi è sempre mancato.
Non l'ho mai avuto,
nè mai l'ho cercato.
E probabilmente,
ho sempre sbagliato.
11 marzo 2010
I think my time is near
Ho ingoiato aspirine,
tentando di fuggire,
dagli assalti,
dei soprassalti,
diurni,
notturni,
attorno,
al frastorno,
che hai procurato,
che stai procurando,
ogni giorno,
coi tuoi ritorni,
su quegli argomenti
e gli esperimenti,
sulla mia pelle,
con le tue bancarelle,
dove hai venduto il tuo corpo,
fatto a pezzi
e a brandelli,
hai ridotto,
il mio.
tentando di fuggire,
dagli assalti,
dei soprassalti,
diurni,
notturni,
attorno,
al frastorno,
che hai procurato,
che stai procurando,
ogni giorno,
coi tuoi ritorni,
su quegli argomenti
e gli esperimenti,
sulla mia pelle,
con le tue bancarelle,
dove hai venduto il tuo corpo,
fatto a pezzi
e a brandelli,
hai ridotto,
il mio.
8 marzo 2010
Rimpianti
Sto bene,
m'hai detto,
prima che io ti chidessi:
come stai?
Come se volessi nasconderti,
come se volessi ripararti,
preservarti,
dalle mie domande.
Che a volte,
è più facile,
non crederci,
non convincerci,
di quello che ci diciamo
e che ci sentiamo dire.
La sensazione è sempre la stessa:
che qualcosa ci sfugga,
ci sgattaioli via,
dalle mani,
umide,
impregnate,
dai nostri rimpianti,
addolcenti
e mai assenti.
m'hai detto,
prima che io ti chidessi:
come stai?
Come se volessi nasconderti,
come se volessi ripararti,
preservarti,
dalle mie domande.
Che a volte,
è più facile,
non crederci,
non convincerci,
di quello che ci diciamo
e che ci sentiamo dire.
La sensazione è sempre la stessa:
che qualcosa ci sfugga,
ci sgattaioli via,
dalle mani,
umide,
impregnate,
dai nostri rimpianti,
addolcenti
e mai assenti.
5 marzo 2010
L'altra sera
Sembra più semplice adesso,
che sono partito,
che il freddo è tornato
e ci ha accompagnato,
mentre passeggiavamo,
perché avevamo paura di dircelo,
perché avevamo il terrore di farcelo,
quel male,
seduti sulla panchina,
a fumare
e a sperare,
che qualcosa uscisse,
dalla tua bocca
o dalla mia.
Che abbiamo tanto in comune,
m'hai detto
e dopo un istante m'hai stretto,
mentre la pioggia ci bagnava, le mani
e come aeroplani,
tra le pozzanghere,
ridevamo e cercavamo,
una trattoria,
dove ci potessimo fermare a mangiare,
dove ci potessimo fermare a sognare,
ancora un'altra sera.
che sono partito,
che il freddo è tornato
e ci ha accompagnato,
mentre passeggiavamo,
perché avevamo paura di dircelo,
perché avevamo il terrore di farcelo,
quel male,
seduti sulla panchina,
a fumare
e a sperare,
che qualcosa uscisse,
dalla tua bocca
o dalla mia.
Che abbiamo tanto in comune,
m'hai detto
e dopo un istante m'hai stretto,
mentre la pioggia ci bagnava, le mani
e come aeroplani,
tra le pozzanghere,
ridevamo e cercavamo,
una trattoria,
dove ci potessimo fermare a mangiare,
dove ci potessimo fermare a sognare,
ancora un'altra sera.
15 febbraio 2010
7 febbraio 2010
È un karma così di merda
Da qualche parte bisogna pur andare
o iniziare,
se si è appena finito
o proseguire,
se non si è ancora teminato,
di cercarlo,
di sbarcarlo,
un lunario,
ordinario,
abitudinario,
e antirivoluzionario.
E tutto questo volere,
che non diventa energia
e non ci spazza mai via.
(Edda Rampoldi e Manuel Agnelli in ordine di citazione)
o iniziare,
se si è appena finito
o proseguire,
se non si è ancora teminato,
di cercarlo,
di sbarcarlo,
un lunario,
ordinario,
abitudinario,
e antirivoluzionario.
E tutto questo volere,
che non diventa energia
e non ci spazza mai via.
(Edda Rampoldi e Manuel Agnelli in ordine di citazione)
28 gennaio 2010
Tempo
Si continua a viaggiare,
per fortuna,
perché poi si ritorna,
dalla Luna,
ad osservare,
tutto,
con un altro punto di vista,
con una prospettiva totalmente diversa
o magari sommersa oppure inversa,
dalle precedenti,
risultate inconcludenti,
per quanto attraenti.
Si sbaglia, per forza,
prima,
per poter imparare,
poi,
a costruire
e a tergiversare,
di meno,
che il tempo è tiranno
e si accaniranno,
contro di noi,
i giorni,
a chiederci delle spiegazioni,
delle delucidazioni,
su quanto stiamo facendo
e su quanto tempo,
nonostante tutto,
stiamo ancora perdendo.
per fortuna,
perché poi si ritorna,
dalla Luna,
ad osservare,
tutto,
con un altro punto di vista,
con una prospettiva totalmente diversa
o magari sommersa oppure inversa,
dalle precedenti,
risultate inconcludenti,
per quanto attraenti.
Si sbaglia, per forza,
prima,
per poter imparare,
poi,
a costruire
e a tergiversare,
di meno,
che il tempo è tiranno
e si accaniranno,
contro di noi,
i giorni,
a chiederci delle spiegazioni,
delle delucidazioni,
su quanto stiamo facendo
e su quanto tempo,
nonostante tutto,
stiamo ancora perdendo.
14 gennaio 2010
Je n'ai pas peur de la route
Tornato dalla Francia:
con un nuovo viso in testa
e con un nuovo sogno in tasca.
Je n'ai pas peur de la route
Faudrait voir, faut qu'on y goûte
Des méandres au creux des reins
Et tout ira bien là
(Bertrand Cantat)
con un nuovo viso in testa
e con un nuovo sogno in tasca.
Je n'ai pas peur de la route
Faudrait voir, faut qu'on y goûte
Des méandres au creux des reins
Et tout ira bien là
(Bertrand Cantat)
3 gennaio 2010
2009
Me lo farò tatuare dietro la schiena.
Per potermelo,
per sempre,
lasciare alle spalle.
E per poterlo,
per sempre,
fermare sulla pelle.
Per potermelo,
per sempre,
lasciare alle spalle.
E per poterlo,
per sempre,
fermare sulla pelle.
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I really don't care..
...and I guess that I just don't know