Si trasvolano gli oceani,
le montagne,
i tetti delle case,
con le loro antenne, tristi,
a captare i segnali idioti,
dei nostri starnuti,
di mezza stagione,
che senza una ragione,
non ci parliamo,
più,
ma ci guardiamo,
di sottecchi,
a spiarci e a controllarci,
se ci stiamo guardando,
se ci stiamo osservando,
che non si capisce mai,
cosa stiamo pensando.
1 commento:
molto musicale questa poesia
sounds good!
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