11 giugno 2014

Camminante

Non si cambia mai, nessuno cambia, nessuno si allontana da se stesso. Rimarrai quello che sei, che sei sempre stato. Fino alla morte.
Il mio percorso, giunto a metà mi rinfaccia riflessioni, accorgimenti attorcenti, sulla mia psiche, sulla mia pelle, sulla mia anima. Intima, come il mio rimuginare, come il mio figurare.
Un ragazzo è morto trasportato via da un fiume, da un affluente, che l'ha portato verso il niente, l'ha portato via per sempre.
La vita è un percorso, un passaggio, lo sappiamo, eppure non sappiamo esserne convinti, vinti dai nostri istinti galoppiamo, strepitiamo, trasvoliamo, ruzzoliamo verso il nulla che ci controlla e ci ricusa, ci respinge e attinge dai nostri sentimenti, dai nostri impulsi, dalle nostre emozioni e ne scaturiscono direzioni.
Le nostre, quelle che prendiamo, consapevoli o ignari, facciamo delle scelte che ci portano svelte a farne altre, che ci portano scaltre ad andare oltre, a proseguire appunto, sereni o compunti, il nostro viaggio, la nostra esplorazione, il nostro pellegrinaggio, retaggio comunque di un passato, mai passato per davvero, ovvero presente, possente ed aderente al nostro esistere realmente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Sonic Young ha detto...

barbari loro, barbari noi, in qualche modo ci si intese...

I really don't care..

...and I guess that I just don't know