Il disagio,
è qualcosa che cova dentro di te,
seduto, comodo, al caldo
e sta bene.
Il disagio lo senti nello stomaco,
tra l'esofago e lo stomaco.
Lui è li, in quel punto. Precisamente.
Tu lo senti respirare,
senti ch'è vivo e sai che c'è.
Che c'è sempre stato.
Il disagio ti fa sorridere alla gente,
mentre eviti di essere denudato,
mentre cerchi di fingere di stare bene,
mentre ti vomiti in bocca.
Il disagio ti prende quando tenti di scappare,
quando trovi qualcuno col quale poterlo condividere.
Lui si rivolta, perchè ti possiede,
perchè sei tu ad esser suo e non il contrario.
Il disagio puoi nasconderlo, oscurarlo e murarlo,
dentro di te
cercando di immunizzarti,
inutilmente,
dagli sguardi inquisitori,
che fuori, come avvoltoi,
volano sui tuoi guai.
2 commenti:
il disagio brucia come fuoco gelido sotto la tua pelle,
dilania il tuo stomaco come filo spinato.
e più cerchi di fingere,
più ostenti il sereno,
più lui stringe le sue spire
non lasciandoti respirare.
il disagio puoi cercare i viverlo senza fingere di stare bene,che fingendo a volte riesce di stare bene davvero.
si corre questo richio e poi ci si dice,sto bene.
ma non si riesce a smettere di fingere di provare ancora disagio.
è questo che provoca il mio,di disagio.
l'incapacità di rinunciare a quella bandiera,senza dire che ci sta dietro,a quella bandiera,finge malessere perchè conviene stare male.
se sei stato male,non butti merda addosso a chi ancora ci sta male.
comunque è una gran brutta cosa,provare diagio.
ne provo tanto.
tanto che LUI aumenta il suo spazio vitale.e occupa territori,non suoi.
sempre piu' spazi.
[e me ne lacia meno,a me,pervivere,e trascinarmi oltre,con forza di volontà]
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