Scrivo,
post, pre, quello che è,
non importa.
Sbando, guidando
contromano st'astronave di pensieri,
in ghirigori forieri
di un presagio fremebondo
picchettato da un sottofondo
di una musica, che mi basta
e che basta a sè.
Autarchia, unica via,
per piacersi, compiacersi
e accettarsi,
in folle di dispersi,
sconosciuti, arpionati da desideri
e obblighi incessanti.
Scartavetrando le anime
ingolfate in postriboli accattivanti,
incedo di sbieco,
ammirando gli altri,
che sanno quello che vogliono,
che possono quello che sognano.
Pigio, a tappeto, rischiando
il car crash, l'incidente mortale,
che potrebbe portare
al delirio irreversibile e universale,
di frasi sconnesse,
di un senso inaccessibile,
in una calma apparente,
di una quiete carente,
di soddisfazioni e sorrisi,
in quest'epoca di crisi.
5 commenti:
leggendo il titolo, mi è inevitabile canticchiarmi in testa bugo...
"quiete carente"
io, in te trovo questo.
"credo che non ci si debba
aspettare niente
per evitare delusioni
in una quiete carente
di sorrisi e soddisfazioni..."
Io, ad unirli, "in noi" ho trovato questo:
mi piace.
Grazie
Ciau
io leggendo il titolo,
mi sono fatta una risata..perchè ho detto a voce alta C'è CRISI!C'è GROSSA CRISI!....
nn so se guardavi pippo kennedy show..ma io guzzanti lo adoro..e Quelo ci sta tutto,in quel titolo.
Poi ho letto la poesia,e ho riso meno.
E quello che viene fuori dall'unione del tuo pensiero,con quello di buncia,non è nient'altro che r e a l t à .
Il che fa ridere ancora meno.
Si, lo guardavo eccome.
Bei tempi!
L'epoca in cui, anche se pochissimo, guardavo la tele!
bellissima unione. siamo stati bravi. :)
grazie, a te.
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