Probabilmente attendo,
come ho sempre fatto,
attendo che tutto vada avanti,
che continui a farlo,
che continui a scorrere,
come ha sempre fatto.
Il tempo inganna, allevia e incombe,
ma sai di averne,
lo speri, almeno.
Finchè ne hai, lo usi,
lo impieghi,
per aspettare,
intrattenere,
intrattenerti.
Non ho la forza di fare altro,
non ho la forza di cambiare,
non adesso perlomeno,
non adesso.
Ho poche certezze,
ma da quelle non riesco a sganciarmi,
non riesco a slegarmi.
Ho l'affano,
lo so,
ho il fiatone,
un po' di apprensione,
per quanto può accadere,
tutto può crollare,
in un momento,
il mio tormento,
prende il sopravvento
e l'affanno,
non conosce inganno,
non lo aggiri,
non lo eludi
e quando rimani solo,
ti spaventi,
di fronte ai tuoi tormenti,
ti dimeni e ti lamenti,
perchè non sei incapace a calmarti,
perchè non sei incapace a rassegnarti,
che tutto è appeso ad un filo
e che tu, in fondo,
sei così solo.
8 settembre 2014
11 giugno 2014
Camminante
Non si cambia mai, nessuno cambia, nessuno si allontana da se stesso. Rimarrai quello che sei, che sei sempre stato. Fino alla morte.
Il mio percorso, giunto a metà mi rinfaccia riflessioni, accorgimenti attorcenti, sulla mia psiche, sulla mia pelle, sulla mia anima. Intima, come il mio rimuginare, come il mio figurare.
Un ragazzo è morto trasportato via da un fiume, da un affluente, che l'ha portato verso il niente, l'ha portato via per sempre.
La vita è un percorso, un passaggio, lo sappiamo, eppure non sappiamo esserne convinti, vinti dai nostri istinti galoppiamo, strepitiamo, trasvoliamo, ruzzoliamo verso il nulla che ci controlla e ci ricusa, ci respinge e attinge dai nostri sentimenti, dai nostri impulsi, dalle nostre emozioni e ne scaturiscono direzioni.
Le nostre, quelle che prendiamo, consapevoli o ignari, facciamo delle scelte che ci portano svelte a farne altre, che ci portano scaltre ad andare oltre, a proseguire appunto, sereni o compunti, il nostro viaggio, la nostra esplorazione, il nostro pellegrinaggio, retaggio comunque di un passato, mai passato per davvero, ovvero presente, possente ed aderente al nostro esistere realmente.
Il mio percorso, giunto a metà mi rinfaccia riflessioni, accorgimenti attorcenti, sulla mia psiche, sulla mia pelle, sulla mia anima. Intima, come il mio rimuginare, come il mio figurare.
Un ragazzo è morto trasportato via da un fiume, da un affluente, che l'ha portato verso il niente, l'ha portato via per sempre.
La vita è un percorso, un passaggio, lo sappiamo, eppure non sappiamo esserne convinti, vinti dai nostri istinti galoppiamo, strepitiamo, trasvoliamo, ruzzoliamo verso il nulla che ci controlla e ci ricusa, ci respinge e attinge dai nostri sentimenti, dai nostri impulsi, dalle nostre emozioni e ne scaturiscono direzioni.
Le nostre, quelle che prendiamo, consapevoli o ignari, facciamo delle scelte che ci portano svelte a farne altre, che ci portano scaltre ad andare oltre, a proseguire appunto, sereni o compunti, il nostro viaggio, la nostra esplorazione, il nostro pellegrinaggio, retaggio comunque di un passato, mai passato per davvero, ovvero presente, possente ed aderente al nostro esistere realmente.
8 gennaio 2014
Su quelle sponde
Di certo mi conoscerò,
sempre un poco più di prima,
probabilmente schiverò,
l’eventualità meschina,
della mediocrità.
(Cristiano Godano)
sempre un poco più di prima,
probabilmente schiverò,
l’eventualità meschina,
della mediocrità.
(Cristiano Godano)
Iscriviti a:
Post (Atom)
I really don't care..
...and I guess that I just don't know