5 dicembre 2012

Le case

Le cose, come le case,
passano,
ci attraversano,
mentre attraversiamo momenti,
sciogliamo sentimenti,
che evaporano e impregnano,
i muri,
del pianto
e delle risate,
abbracciati sul divano,
a vivere gli istanti,
che sembrano inesistenti,
ma poi a ricordarli,
diventano potenti,
come un film,
come una canzone,
che non si sgancia più dal cuore
e t'accompagna per la vita
e ti si lega alle dita,
mentre passano sotto agli occhi,
a raccattare lacrime,
leggere,
come fossero condensa,
sulle finestre,
di quelle stanze vissute,
respirate,
che lasciamo gli aloni,
coi nostri fiati,
a volte sbagliati
e me ne dispiace,
se non sono stato capace,
di continuare il presente,
con il passato,
ma lo conserverò dentro...
perchè l'ho vissuto.

18 ottobre 2012

Tanto non importa

Contento, rammaricato,
di non avere più il tempo, forse la voglia,
di urlare,
al vento,
contento,
di quello che hai,
di quello di cui hai bisogno,
avresti capito,
saresti cresciuto
e dunque cambiato,
ma tanto non importa,
come sempre,
non importa,
che sia morta,
l'ispirazione,
di un'espiazione,
cercata tra le righe,
su qualche muro,
a muso duro,
urlare,
al vento,
contento,
tutto s'è trasformato,
deteriorato,
si attinge dalle sensazioni,
direzioni,
che ti fanno svoltare,
che ti fanno viaggiare,
per poi tornare
e ripartire.

13 settembre 2012

Settembre ci porterà via con se

Siamo forse alla fine,
o piuttosto all'inizio,
di un lungo percorso,
iniziato con un semplice discorso,
su ciò che vorremmo essere e dove ci piacerebbe vivere,
per scrivere,
il testo della nostra vita,
che come una calamita,
a seconda di come la usi,
può attrarre o respingere,
sottrarre o dipingere,
quello che hai avuto, in dono,
un suono,
lontano,
sembra delle volte tornare,
nella mente,
per darti forza,
per darti robustezza,
da affrontare qualsiasi cosa,
che osa,
sfidarci,
guardarci negli occhi,
ma digrignando i denti,
dovunque saremo reagiremo,
mordendo con impeto gli eventi.

17 luglio 2012

I giardini di porta venezia

Sono trascorsi solo dieci anni,
dieci inverni,
dieci compleanni,
eppure siamo riusciti a farne di danni,
abbiamo costruito per distruggere,
abbiamo innalzato per abbattere,
abbiamo edificato per demolire,
tutto ciò che avevamo da dire,
ce lo siamo detti,
su quelle panchine sfondo, scenario,
nei pressi del planetario,
le nostre vite si sono incrociate,
fuse, legate, mischiate,
durante un temporale,
sotto un platano ci siamo rifugiati,
esiliati,
insieme poi siamo fuggiti,
trascorsi pomeriggi interi,
a parlare,
a baciare le nostre parole,
per ore, che sembravano infinite,
unite per sempre,
per sempre poi separate.

17 maggio 2012

Senza principio e senza un fine

Delle volte si vorrebbe tornare da dove si è fuggiti, giusto per respirare ancora quell'aria che si faceva fatica a respirare, per osservare ancora quei cieli in cui avremmo voluto scomparire, dileguarci, scappare.
Si procede, si avanza, alla ricerca della felicità, con l'età che sopravanza, sormonta e primeggia sui sogni e la speranza di tornare indietro a fare i castelli in aria e ipotizzare una vita irreale, irrazionale, surreale come ci sarebbe piaciuto raccontare a chi ce l'avesse chiesto, come ci avrebbe affascinato dimostrare a chi ci aveva imposto, il contrario.
 Drogare le serate all'infinito, sterminato, senza principio e senza un fine, così, tanto per vivere, sperimentare quel percorso che avremmo voluto sempre nuovo, sempre ricco di nuove idee, di archetipi, di visioni, che non avremmo mai mollato, che non ci saremmo mai conformati agli stereotipi in vigore, ma ne avremmo creati di nuovi per distruggerli il giorno dopo.
La vita scorre e non mente, come sempre ha fatto.
Siamo noi ad inventarci le cose, a raccontarcele e a crederci per avere una soddisfazione, un benessere, un gradimento. Delle volte ci mentiamo, inventiamo delle scuse, tanto per metterci a posto, per farci stare zitti, per non sentirci sconfitti.
Nel frattempo, il tempo ad osservare il cielo diminuisce o forse si riduce solo la vista, apprendista nel concepire un punto di vista nuovo, differente rispetto al passato rilassato e detassato e rispetto al presente, di sicuro meno indulgente, meno acquiescente e ogni giorno più pesante.

23 gennaio 2012

Idioti

Scrivo per parlare,
per parlarmi,
raccontare di vicende,
appartenermi,
riguardarmi,
che a volte nessuno t'ascolta
e di nessuno t'importa,
conoscere il parere,
l'opinione,
i pensieri e l'impressione.
La gente non ti conosce
eppure ti giudica,
senza problemi,
dispone,
stabilisce la propria valutazione,
sul tuo conto,
a gratis,
senza parcella, onorario o fattura,
con la convinzione inoltre,
di riuscire a vedere oltre,
la tua coltre,
contenti del loro essere mediocri,
felici nel sentirsi banali e vuoti,
ignari dell'essere in fondo solo degli idioti.

I really don't care..

...and I guess that I just don't know