La rabbia viaggia nelle nostre vene,
amene,
nel fluttuare brioso del nostro odio,
il ripudio,
della nostra essenza,
della nostra sostanza,
la riluttanza,
nell'accettare i nostri errori,
gli ardori,
delle nostre convinzioni,
le recinzioni,
che innalziamo attorno a noi stessi,
gli accessi,
che neghiamo agli altri,
scaltri,
nel negare i nostri sbagli,
le nostre colpe,
le nostre mancanze,
in circostanze sempre avverse,
disperse,
in congetture sempre nuove,
sconosciute e mai usate,
col presente preso a sassate,
ammassate,
le nostre avversioni,
affiorano,
fioriscono,
sui nostri diverbi,
superbi, orgogliosi
e guasti,
ad addobbare,
i nostri quotidiani contrasti.