Stasera ho riportato indietro la macchina,
con la quale ti ho guidato, per mesi,
nella quale ti ho pensato e immaginato, per ore,
dentro la quale abbiamo scopato,
sotto i tralicci dell'alta tensione,
in mezzo ad un'afa infernale,
che mi faceva sudare,
che ti faceva venire,
su di me, a stringerci,
a non starci,
comodi,
ma bene a sufficienza,
da non riuscire a stare senza,
i nostri splendidi corpi,
che s'avvinghiavano,
che si desideravano,
nonostante il frastorno,
nonostante il mondo intorno,
che ci siamo portati in giro,
un amore disadorno,
ma splendido, per quello ch'è stato
e magico, per quanto sia durato.
4 commenti:
...
[il peso della memoria visiva]
e delle situazioni che rivivono
t a l i e q u a l i
nella nostra testa.
..
[piena di.]
è da troppo che non scrivi.
[hai mai l'impressione di aver fatto brutta figura solo essendo stato te? stasera non riesco a prender sonno e non so a chi dirlo]
Non so cosa scrivere...
e non so a chi scrivere...
[si, sin da quando ero un bambino]
scrivi a me. che se ho qualcuno che mi scrive, magari mi passa.
io scrivo al vento,
sperando che porti in silenzio
le mie parole
lontano.
e rido di tutto
perché so da me
che è un tentativo vano.
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