Sguardi,
maledetti,
che non mi fanno uscire,
che non mi fanno vegliare,
che se dormo,
ti sogno,
poi mi sveglio
e non ti ho intorno.
Che ti cerco
e t'immagino,
che ti odio
e mi biasimo
e non ne vengo mai a capo
e non trovo mai un rimedio,
a te,
che mi guardi,
con quegli sguardi,
che mi fanno impazzire,
che mi fanno cercare,
una ragione,
che mi possa aiutare
a gestire questa cosa,
che ancora non so,
come chiamare.
8 commenti:
che se dormo,
dormo male,
e quando mi sveglio
non ci sei tu
a vegliare
sul mio male.
e quando non ci sei,
il fiato mi manca
e non riesco a ragionare
e non riesco a concepire,
che la mia vita
possa continuare,
a scorrere,
senza il tuo respirare,
per me.
sulle stesse zattere (?)
e quando ti trovo,
è solo un'illusione.
che è te che cerco
e te che spero di trovare.
mi illudo di trovare
te, e invece è solo me
e il mio andare.
altro non posso fare
se non disperare.
disperare.
di-sperare.
... questi versi a quattro mani ...
[belli come la spontaneità del sentire.lo stesso,nel diverso]
e quando ti perdo,
perdo l'equilibrio,
perdo il motivo,
perdo il senso,
che ha, il mio andare,
senza un verso,
senza un senso,
appunto:
ch'è quello che cerco,
in te,
che sei solo un'illusione,
che io possa guarire,
da questo male.
e quando guarirò.
perché guarirò,
il tuo pensiero staccherò
dalla lavagna dei cuori
da raggiungere.
tra le mani
lo terrò, e su un'altra lavagna
lo attaccherò.
quella dei cuori incerti.
quella dei versi aperti
ma mai letti
dai cuori che non ho toccato,
dai cuori in cui ho sperato.
i cuori che tra due lavagne m'han lasciato.
i cuori che ho perso,
i cuori che non mi han trovato.
quando guarirò,
perché guarirò,
sarai un cuore appeso
altrove, lontano.
uno dei tanti
che ho cambiato
per sceglierne un altro
tra i rossi
di questo strano mercato.
sono io invece,
a non guarire,
a non capire,
che sono causa,
del mio male,
e allora piango,
me stesso,
che indefesso,
ti cerca, ti brama,
e si perde,
che già s'è perso,
più di quanto potesse,
immaginare,
così da non capire,
così da non guarire,
mai,
da questo male,
che non mi lascia,
non m'abbandona,
che mai scompare
e non gli sfuggo,
nel naufragare,
nell'annegare,
in balìa...
di questo male.
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