Sperso nell'abisso di un oceano scarnificato, illegibile.
Il risveglio da un sogno durato 15 giorni è drammatico e ingestibile.
I ricordi riappaiono sistematicamente, taglienti come daghe in pieno stomaco, in questi giorni pregni d'automatismi.
La pace annega in questo oceano di ritmo, passo, alternanza, regolarità.
Già svigorito, già spazientito.
Sgrano gli occhi per vederci meglio... per vedermi meglio.
Cerco rifugio in un caffè, o in una sigaretta, ma non hanno sapore.
Affievolito e discronico patisco il jet lag... tra il sogno ed il risveglio.
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