Sembra ieri,
invece è oggi,
che sfoggi il tuo sorriso,
beffardo,
su di me
che non ho mai saputo accoglierti,
crederti,
a tutto quello che mi promettevi,
a tutto quello che mi sussurravi,
ad un orecchio
che forse mai ha davvero ascoltato,
impegnato com'era,
ad ascoltare le sirene
del proprio ego.
Non lo nego:
ho solo pensato a difendermi
a rinchiudermi e a scappare,
per raggiungere,
per ghermire,
quello che sempre ho temuto di afferrare:
una felicità.
Sempre flebile,
mai presente,
perchè futura,
sempre distante,
perchè in arrivo,
su un binario morto,
a ragione o torto,
però sei passato,
veloce,
come il vento,
fuggevole come sempre,
sei stato:
amato e odiato,
al tempo stesso,
con tutto me stesso,
ho cercato di afferrarti spesso,
ma lo capisci dopo,
con gli anni,
che non c'è modo,
che tutto va perso,
disperso,
come ceneri nel mare,
impegnato a sognare,
fin da bambino,
ti ho smarrito,
ti ho sprecato
e adesso non so più che fare:
consapevole che tutto ciò ch'è stato,
non lo potrò mai più avere.